Parla il regista Camilleri
Su un adattamento di Palazzeschi
Andrea Camilleri intervistato da un gruppo di ragazzi sull'adattamento di un racconto di Aldo Palazzeschi:
è come un compito la regia: hai un testo e questo testo devi cercare di tradurlo in immagini, intervenendo personalmente il minimo possibile
Andrea Camilleri comincia a lavorare come regista teatrale nel 1942. Nel 1949 viene ammesso, unico allievo regista per quell'anno, all'Accademia di Arte drammatica Silvio d'Amico, dove conclude gli studi nel 1952: da allora cura la regia di più di cento opere, soprattutto drammi di Pirandello. È il primo a portare Beckett in Italia, di cui mette in scena Finale di partita nel 1958 al Teatro dei Satiri di Roma e poi ne cura una versione televisiva con Adolfo Celi e Renato Rascel. A lui si devono anche le rappresentazioni teatrali di testi di Ionesco (Il nuovo inquilino nel 1959 e Le sedie nel 1976), Adamov (Come siamo stati nel 1957, prima assoluta in Italia), Strindberg, T. S. Eliot. Porta in teatro i poemi di Majakovskij nello spettacolo Il trucco e l'anima. Entra in Rai nel 1957. Insegna al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma dal 1958 al 1965 e dal 1968 al 1970; è titolare della cattedra di regia all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico dal 1977 al 1997. Dal 1959 a tutti gli anni sessanta, tra le molte produzioni RAI di cui si occupa come delegato alla produzione hanno molto successo gli sceneggiati Le avventure di Laura Storm, con Lauretta Masiero, e le fiction con il tenente Sheridan, protagonista Ubaldo Lay (fra cui la miniserie La donna di quadri), ma anche Le inchieste del commissario Maigret, protagonista Gino Cervi. Nel 1968 cura la regia del teleromanzo Lazarillo, tratto dal romanzo Lazarillo de Tormes, con Paolo Carlini e Vittorio Guerrieri.