Rachel Kushner, Mars Room
La solitudine di un'ergastolana
Ambientato nella prigione femminile di Stanville in California, Mars Room di Rachel Kushner (pubblicato da Einaudi nella traduzione di Giovanna Granato) racconta di Romy, ventinove anni, un figlio di sette, un’infanzia e un’adolescenza nella San Francisco dei tossici, un lavoro da ballerina di lap dance nel Mars Room, il locale più scalcinato della città, e una condanna a due ergastoli per omicidio. Ha ucciso, lo scopriremo man mano, un cliente del locale che la perseguitava e l’aveva seguita fino a Los Angeles; in tribunale l’avvocato d'ufficio vecchio, oberato di lavoro e incapace le ha consigliato di tacere. Il carcere è un luogo di sopraffazione e di isolamento: quando Romy viene raggiunta dalla notizia che sua madre è morta, non ha modo di sapere che fine farà suo figlio e anche le speranze riposte in un insegnante di inglese che la prende a benvolere verranno deluse. Un romanzo amarissimo che porta in luce la disumanità di un sistema carcerario improntato alla punizione invece che alla rieducazione.
Se non avessi mai lavorato al Mars Room.
Se non avessi mai conosciuto Kennedy lo Schizzato.
Se Kennedy lo Schizzato non avesse deciso di perseguitarmi.
Invece ha deciso così e si è pure accanito. Se niente di tutto questo fosse successo, non sarei su un cellullare per andare a scontare un ergastolo dentro un buco di cemento.
Rachel Kushner è nata nel 1968 in Oregon, ma a undici anni si è trasferita a San Francisco con i genitori. Prima di Mars Room ha pubblicato i romanzi Telex da Cuba e I lanciafiamme. Vive a Los Angeles.