Doris Lessing e "Memorie di una sopravvissuta"

Doris Lessing e "Memorie di una sopravvissuta"

Un'autobiografia immaginaria

Doris Lessing e "Memorie di una sopravvissuta"
Doris Lessing, premio Nobel per la letteratura nel 2007, era nata in Iran, a Kermanshah, con il nome di Doris May Taylo, e durante l'infanzia ha vissuto in Africa, in Zimbabwe. A 13 anni fugge da scuola, continuando gli studi da autodidatta. A 19 si sposa. Ha due figli, divorzia. Conosce Gottfried Lessing, lo sposa, ha un terzo figlio, si separa di nuovo. E nel 1949 si trasferisce in Inghilterra, a Londra.

Da L’Erba canta, la sua prima opera del 1950 dedicata all’Africa, a Il taccuino d’oro (1962) a Memorie di una sopravvissuta (1974), fino ai più recenti La noia di essere moglie (1983), Amare Ancora (1996), ha raccontato cosa significa essere donna. Nel 2004 è uscito Le nonne, una collezione di quattro brevi racconti, che racconta l’amore fra donne mature e giovani, portato al cinema con il titolo Two Mothers dalla regista Anne Fontaine. Il suo ultimo libro, Alfred e Emily è del 2008.

Non capisco perché i giornalisti debbano sempre dare etichette, andare alla ricerca di influenze, categorizzare stili e tematiche - Doris Lessing


Questa una delle dichiarazioni più nette e insindacabili rilasciate da Doris Lessing durante le interviste date in occasione di una sua visita in Italia. Più volte la Lessing parlando di Memorie di una sopravvissuta (ed. italiana Fanucci, traduzione di Cristiana Mennella) l'ha definita un'"autobiografia immaginaria". Forse proprio nella parola "immaginaria" sta la chiave che rende questo romanzo un'opera quasi fantascientifica.

Memorie di una sopravvissuta racconta una vicenda all'apparenza semplice, ma che si svolge su uno sfondo composito e complicato. Alla protagonista, la voce narrante, viene affidata da sconosciuti Emily, un'adolescente scontrosa ed enigmatica, che porta con sé il suo fedele cane, Hugo. Mentre la società va in pezzi e la città (mai nominata, ma palesemente Londra) è attraversata da bande di ragazzi, una sorta di moderne onde barbariche, nasce il rapporto tra la donna e la ragazzina, ed Emily cresce.

Questa la trama, che è raccontata riunendo le caratteristiche del romanzo tradizionale e quelle del romanzo fantascientifico. Vediamo gli elementi che ne fanno un'opera di fantascienza: l'arrivo misterioso, favolistico e ineluttabile di Emily; la presenza di una stanza onirica oltre una parete della casa dove si svolge la storia, nella quale la protagonista vede delle persone e assiste allo svolgersi di alcuni eventi; il personaggio di Hugo, che più che a un animale assomiglia a un essere soprannaturale; la caratterizzazione delle bande di adolescenti; l'apparizione finale di una donna misteriosa che induce i protagonisti del romanzo a rifugiarsi fuori dalla città. Se però andiamo nel merito delle tematiche, possiamo vedere come in realtà tutti questi elementi si intreccino con altri molto più realistici, spesso politici: il rapporto tra Emily e Gerald, il capo di una delle bande di giovani, che raccontato in maniera surreale e quasi favolistica, è però un esempio concreto ed evidente di come la donna, anche in un'organizzazione simile a quella di una comune, si ritagli il ruolo di compagna del capo, piuttosto che avere un'esistenza autonoma; la descrizione di una civiltà in decadenza, precipitata nel caos e nell'ingiustizia, che viene spostata in uno spazio-tempo astratto, lontano, ma contiene una critica precisa alla società degli anni '70; il rapporto tra la protagonista ed Emily, che ha dei tratti molto concreti e universali, ma viene affrontato da una sorta di occhio magico, da una prospettiva straniante. 

Forse avrei fatto meglio a iniziare tentando una cronaca esauriente dell''indefinibile'. Ma tanto è impossibile prescinderne, perché è un tema che si impone comunque alla scrittura. Forse è davvero il tema segreto che attraversa tutta la storia e la letteratura, come un testo scritto con l'inchiostro simpatico che a un tratto salta fuori, nero su bianco, offuscando i vecchi caratteri che conoscevamo bene, mentre la nostra vita, pubblica o privata, prende una piega inattesa mostrandoci qualcosa di inimmaginabile - Doris Lessing, Memorie di una sopravvissuta


Queste riflessioni, che si leggono ad un certo punto del romanzo, in qualche modo spiegano l'uso e la concezione della fantascienza, come appare in Memorie di una sopravvissuta: un occhio che trasforma la realtà per raccontarla più in profondità, per scavare nelle pieghe psicologiche andando oltre quel che si può vedere e si può capire.