Alessandro Raveggi, Grande karma
Vite di Carlo Coccioli
Carlo Coccioli, nato nel 1920 a Livorno e morto nel 2003 a Città del Messico dove ha trascorso una cinquantina di anni, è stato uno scrittore e uno spirito inquieto; partigiano, viaggiatore, amico di Malaparte e di Cocteau, promotore degli Alcolisti Anonimi in Italia, animalista, ha messo l’omosessualità al centro della sua narrativa. In Grande karma, Vite di Carlo Coccioli, pubblicato da Bompiani, Alessandro Raveggi immagina che Enrico Capponi, un giovane studioso fiorentino parta per Città del Messico, inviato dal suo professore sulle tracce dello scrittore. Le inquietudini di Enrico, che è avviato a un tranquillo e vantaggioso matrimonio con Dina, si fondono con quelle dell’oggetto della sua ricerca: in modo sempre più concitato il ricercatore si addentra nel mondo di Coccioli, mentre la vera personalità dell’autore continua a sfuggirgli. Un romanzo che mette al centro l’aspirazione alla fuga scritto con una tecnica che rispecchia la molteplicità del suo soggetto.
Alessandro Raveggi è nato nel 1980 a Firenze, dove vive. Insegna letteratura alla New York University. Ha fondato e diretto la prima rivista letteraria bilingue italiana The FLR – The Florentine Literary Review. Ha scritto un romanzo (Nella vasca dei terribili piranha, Effigie 2012), i racconti de Il grande regno dell’emergenza (LiberAria 2016), quattro raccolte poetiche, un libro su Italo Calvino e uno introduttivo a David Foster Wallace, e ha curato l’antologia di racconti Panamericana (La nuova frontiera 2016). Scrive di libri e cultura su riviste nazionali e internazionali, tra le quali Wired ed Esquire. È curatore della collana di narrativa straniera di LiberAria editrice.Basta farsi trovare inadeguati nel posto più adeguato, e anche lei avrà i suoi fanatici. È una sorta di strano e pericoloso magnetismo. Ha avuto decine di fanatici che gli scrivevano decine di lettere, che dico decine: migliaia! Montagne di lettere e di vite: suicidi falliti, alcolisti anonimi, omosessuali cattolici, animalisti, perfino lettere di un pazzo che si firmava Dio, se ben ricordo… E lui si faceva trovare sempre lì, sulla soglia, disposto ad accogliere ogni tipo di incertezza, o mania…