Quando scrive
I Buddenbrook, il suo primo romanzo, Thomas Mann ha ventisei anni. Ha pubblicato racconti con l’editore Fisher che gli ha chiesto un libro; ha cominciato a dedicarcisi in Italia, a Roma e poi a Palestrina, dove ha soggiornato con il fratello Heinrich, consultando carte di famiglia. Il sottotitolo è
Decadenza di una famiglia e Mann vi descrive il passaggio dalla prosperità alla rovina di quattro generazioni dei Buddenbrook, commercianti di Lubecca negli anni dal 1835 al 1877. L’editore rimane perplesso di fronte alla lunghezza del testo, ma Mann si rifiuta di tagliarlo e nell'agosto del 1901 esce la prima edizione in due volumi. La versione economica in un solo volume fa decollare le vendite e rende Mann famoso in tutto il mondo. La fama di questo scrittore è legata anche a capolavori come
La montagna magica e il
Doctor Faustus, e a racconti lunghi come
Morte a Venezia, ma
I Buddenbrook resta centrale nella produzione letteraria di Mann, tanto che nella motivazione del premio Nobel nel 1929 viene citato come “una delle grandi opere della letteratura contemporanea". In Italia se ne trae nel 1971 uno sceneggiato televisivo italiano adattato da Italo Alighiero per la regia di Edmo Fenoglio. Tra gli interpreti: Paolo Stoppa nel ruolo del Console Jean Buddenbrook, Nando Gazzolo in quello di Tom e Glauco Mauri in quello di Christian. Con Luca Crescenzi, germanista che si è occupato a lungo di Thomas Mann, abbiamo parlato del romanzo e dei suoi temi.
I Buddenbrook è un romanzo di stampo quasi naturalistico. Thomas Mann almeno era convinto di scrivere un romanzo nella tradizione della saga famigliare ottocentesca e infatti della saga familiare ha tutte le caratteristiche, essendo la lunga storia di quattro generazioni. Però è anche il romanzo di un ragazzo ventiseienne che quasi incredibilmente e solo grazie alle sue letture, alla cultura che si è fatto da solo, riesce a cogliere come nessun altro prima lo spirito di un’epoca che chiama decadenza e che descrive nel declino della famiglia Buddenbrook come nessuno ha fatto mai prima e nessuno farà dopo di lui.
Luca Crescenzi è nato nel 1961. Germanista e traduttore, insegna Letteratura tedesca all’Università di Trento dal 2016. Sta curando l’edizione italiana completa delle opere di Thomas Mann per i Meridiani. Ha curato il Meridiano Romanzi vol. I, che contiene I Buddenbrook nella traduzione di Silvia Bortoli e Altezza reale nella traduzione di Margherita Carbonaro (2007). È stato il primo studioso non tedesco a ricevere la prestigiosa Thomas-Mann-Medaille, onorificenza che viene conferita dalla Thomas-Mann-Gesellschaft per meriti legati alla conoscenza e alla diffusione delle opere di Thomas Mann.
Si ringrazia l'Istituto Italiano di Studi Germanici di Roma per aver ospitato la puntata.