Le parole di Dante: Imbestiarsi secondo Claudio Giovanardi
In collaborazione con l'Accademia della Crusca
In occasione dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, l'Accademia della Crusca ha lanciato l'iniziativa di pubblicare ogni giorno una scheda dedicata a un termine preso dalla sua opera: affacci essenziali sul lessico e sullo stile del poeta, con brevi note di accompagnamento. "La parola di Dante fresca di giornata" è un'occasione per ricordare, rileggere, ma anche scoprire e approfondire la grande eredità linguistica lasciata da Dante.
http://www.vocabolariodantesco.it/
In collaborazione con l'Accademia, Rai Cultura ha scelto una serie di termini ed espressioni della Divina Commedia particolarmente rappresentativi del mondo poetico di Dante e li ha fatti commentare ad Accademici della Crusca, accompagnando i video con letture dantesche d'eccezione: quelle di Giorgio Albertazzi per l'Inferno, di Giancarlo Sbragia per il Purgatorio e di Enrico Maria Salerno per il Paradiso.
Claudio Giovanardi, Imbestiarsi, Purgatorio XXVI, 87. Legge Giancarlo Sbragia.
Claudio Giovanardi è nato e vive a Roma. È professore ordinario di Linguistica italiana e Storia della lingua italiana presso l’Università Roma Tre. È socio ordinario dell’Accademia dell’Arcadia e dell’Istituto di Studi Romani. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Inglese-Italiano 1 a 1. Tradurre o non tradurre le parole inglesi?, nuova edizione riveduta e ampliata, Manni, 2008 (con R. Gualdo e A. Coco); Petrolini inedito. Commedie, macchiette e stornelli mai pubblicati. A cura di C. Giovanardi e I. Consales, Gremese, 2010; L’italiano da scrivere. Strutture, risposte, proposte, Liguori, 2010; L’italiano nel mondo (con P. Trifone), Carocci, 2012; La lingua del teatro (con P. Trifone), Il Mulino, 2015; Vocabolario del romanesco contemporaneo (lettere B e I) (con P. D’Achille) Aracne, 2016 e 2018.
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In collaborazione con l'Accademia, Rai Cultura ha scelto una serie di termini ed espressioni della Divina Commedia particolarmente rappresentativi del mondo poetico di Dante e li ha fatti commentare ad Accademici della Crusca, accompagnando i video con letture dantesche d'eccezione: quelle di Giorgio Albertazzi per l'Inferno, di Giancarlo Sbragia per il Purgatorio e di Enrico Maria Salerno per il Paradiso.
Claudio Giovanardi, Imbestiarsi, Purgatorio XXVI, 87. Legge Giancarlo Sbragia.
Nostro peccato fu ermafrodito;
ma perché non servammo umana legge,
seguendo come bestie l’appetito,
in obbrobrio di noi, per noi si legge,
quando partinci, il nome di colei
che s’imbestiò ne le ’mbestiate schegge.
Claudio Giovanardi è nato e vive a Roma. È professore ordinario di Linguistica italiana e Storia della lingua italiana presso l’Università Roma Tre. È socio ordinario dell’Accademia dell’Arcadia e dell’Istituto di Studi Romani. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Inglese-Italiano 1 a 1. Tradurre o non tradurre le parole inglesi?, nuova edizione riveduta e ampliata, Manni, 2008 (con R. Gualdo e A. Coco); Petrolini inedito. Commedie, macchiette e stornelli mai pubblicati. A cura di C. Giovanardi e I. Consales, Gremese, 2010; L’italiano da scrivere. Strutture, risposte, proposte, Liguori, 2010; L’italiano nel mondo (con P. Trifone), Carocci, 2012; La lingua del teatro (con P. Trifone), Il Mulino, 2015; Vocabolario del romanesco contemporaneo (lettere B e I) (con P. D’Achille) Aracne, 2016 e 2018.