Le parole di Dante: Marra secondo Claudio Marazzini

In collaborazione con l'Accademia della Crusca

In occasione dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, l'Accademia della Crusca ha lanciato l'iniziativa di pubblicare ogni giorno una scheda dedicata a un termine preso dalla sua opera: affacci essenziali sul lessico e sullo stile del poeta, con brevi note di accompagnamento. "La parola di Dante fresca di giornata" è un'occasione per ricordare, rileggere, ma anche scoprire e approfondire la grande eredità linguistica lasciata da Dante.
http://www.vocabolariodantesco.it/

In collaborazione con l'Accademia, Rai Cultura ha scelto una serie di termini ed espressioni della Divina Commedia particolarmente rappresentativi del mondo poetico di Dante e li ha fatti commentare ad Accademici della Crusca, accompagnando i video con letture dantesche d'eccezione: quelle di Giorgio Albertazzi per l'Inferno, di Giancarlo Sbragia per il Purgatorio e di Enrico Maria Salerno per il Paradiso.



Claudio Marazzini: Marra: Inferno, XV, 96. Legge Giorgio Albertazzi.

Tanto vogl'io che vi sia manifesto, 
pur che la mia coscienza non mi garra, 
che alla Fortuna, come vuoi, son presto. 
Non è nuova alli orecchi miei tal arra:
però giri la Fortuna la sua rota
come le piace, e 'l villan la sua marra.                             



Claudio Marazzini nasce a Torino il 26 ottobre 1949. Si laurea nel 1972 nell'Università di Torino con Gianluigi Beccaria; dal 1998 al 2019 è professore ordinario di Storia della lingua italiana, dapprima nella Facoltà di Lettere, poi nel Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università del Piemonte Orientale (sede di Vercelli). In precedenza insegna nelle università di Macerata e di Udine. Tiene corsi all'estero, nel febbraio-luglio 2011 e nel febbraio-luglio 2012, presso l'Università di Losanna, in qualità di professeur invité. Dal 2020 è  "professore emerito" con decreto del ministro dell'Università Gaetano Manfredi. È autore di circa duecento pubblicazioni. Nella sua produzione si contano libri, saggi in rivista nazionali e internazionali, edizioni critiche. I suoi lavori hanno sviluppato temi di storia della lingua italiana, della questione della lingua, della storia linguistica regionale, toccando i rapporti lingua-dialetto, il linguaggio letterario, la cultura popolare, la storia della linguistica, la storia della grammatica e della lessicografia, le teorie linguistiche, la storia dell’insegnamento, la storia delle idee linguistiche e la politica della lingua. Svolge attività giornalistica: dal 1990 è titolare della rubrica di lingua “Parlare e scrivere” sul settimanale "Famiglia cristiana", ed è stato titolare di una rubrica linguistica sul mensile “Letture” fino alla sua chiusura. Ha scritto inoltre opere rivolte alla scuola, uscite presso Zanichelli, SEI, D'Anna.