Luca Serianni, Il verso giusto
Cento poesie italiane
Sessantatré autori, otto secoli, cento poesie: Il verso giusto di Luca Serianni, pubblicato da Laterza, si offre come uno specchio della poesia italiana dalle origini ai giorni nostri. Nell’introduzione a questa antologia l’autore chiarisce i criteri della sua scelta: in primo luogo il gusto personale, ma anche il desiderio di uscire dal canone scolastico e di aprire a espressioni popolaresche. Accanto ai poeti della tradizione come quelli del Dolce Stil Novo, a Dante, Petrarca, Ariosto, Leopardi, compaiono qui l’Anonimo del gatto lupesco, Camillo Scroffa, Giovan Leone Sempronio, Remigio Zena, e autori come Carducci o Monti su cui è pesato un giudizio negativo da parte della critica vengono rivalutati e riproposti in una luce diversa. Ogni poesia viene introdotta e commentata in modo da aiutare il lettore a comprenderne il significato, senza appesantire il tutto con un apparato troppo fitto di note. Un’antologia che celebra il potere della poesia e la sua centralità nella vita dell’individuo (perlomeno in quella dell’individuo lettore).
Luca Serianni è stato professore emerito di Storia della lingua italiana nell’Università di Roma La Sapienza, accademico dei Lincei e della Crusca. Si è occupato di grammatica italiana, storia della lingua letteraria, linguaggio della medicina e didattica dell’italiano. Ha scritto una fortunatissima grammatica dell’italiano, più volte ripubblicata negli ultimi venticinque anni (Italiano, con A. Castelvecchi, ultima edizione Garzanti 2012). Tra i suoi libri: Prima lezione di grammatica (Laterza 2006); La lingua poetica italiana. Grammatica e testi (Carocci 2009); Scritti sui banchi. L’italiano a scuola tra alunni e insegnanti (con G. Benedetti, Carocci 2009); L'ora di italiano (Laterza 2010); Manuale di linguistica italiana. Storia, attualità, grammatica (con G. Antonelli, Bruno Mondadori 2011); Italiano in prosa (Franco Cesati Editore 2012); Leggere, scrivere, argomentare (Laterza 2013); Storia dell’italiano nell’Ottocento (il Mulino 2013); Prima lezione di storia della lingua italiana (Laterza 2015); Per l'italiano di ieri e di oggi (il Mulino 2017). È morto a Roma il 21 luglio 2022.La poesia può contare molto, anche nelle più drammatiche esperienze di vita. Quando l’umanista Aonio Paleario, nell’imminenza del supplizio sul rogo come eretico (1570), scrive alla moglie “attendete alla famigliola sbigottita che resterà”, vuol dire – annotava Migliorini, che non era certo incline all’enfasi – “che per lui la parola del Petrarca è carne e sangue e non mera letteratura”. E lo stesso possiamo dire pensando a Carducci, che probabilmente si mette a scrivere un noto sonetto nello stesso giorno della morte del suo bambino.