Mario Desiati vince il Premio Strega 2022
Con Spatriati
Con 176 voti Mario Desiati ha vinto con Spatriati (Einaudi) la 76esima edizione del Premio Strega. Secondo classificato Claudio Piersanti (Quel maledetto Vronskij, Rizzoli) con 90 voti. Al terzo posto Alessandra Carati con E poi saremo salvi (Mondadori, 83 voti); quarta posizione con 62 voti per Veronica Raimo con Niente di vero (Einaudi), già vincitrice dello Strega Giovani e dello Strega Off. Quinto Marco Amerighi con Randagi (Bollati Boringhieri, 61 voti), sesto Fabio Bacà con Nova (Adelphi, 51 voti) e ultima Veronica Galletta con Nina sull'argine (minimun fax, 24 voti).
Il romanzo di Mario Desiati segue le vicende di Francesco e Claudia, che frequentano lo stesso liceo classico di Martina Franca: lei ha i capelli rossi e la pelle bianca, lui è scuro come l’uva nera. Spatriati racconta il legame tra i due protagonisti, che dura e si rafforza nel tempo, nonostante la relazione clandestina tra il padre di lei, chirurgo, e la madre di lui, infermiera, nonostante il trasferimento di lei a Milano per l’università e poi a Berlino per lavoro. Francesco, che resta resta ancorato alla Puglia finché può (si mette a fare l’agente immobiliare ma quando riceve minacce da un boss locale capisce che deve smettere), è “spatriato” tanto quanto Claudia, che non vedeva l’ora di andarsene: li accomuna la curiosità verso i libri, così come quella per ogni aspetto della sessualità. Tra loro c’è un’enorme confidenza: Claudia non risparmia a Francesco nessun dettaglio delle sue burrascose relazioni con uomini molto più grandi d’età e Francesco le rivela il bacio dato in chiesa a Domenico. A Berlino i due si troveranno a vivere a turno una relazione con l’attraente giorgiano Andria e poi a convivere con la complicata Erika, che ha una bambina a cui Claudia fa da seconda madre. Fluidità di genere e fluidità lavorativa (Claudia passa dal lavoro di manager a Milano a quello di inserviente in una casa di riposo berlinese per poi gestire un catering alimentare): Desiati dà voce alla generazione dei quarantenni, al loro desiderio di non sentirsi intrappolati in nessuna categoria e lo fa iscrivendosi nella tradizione della letteratura pugliese che vanta nomi come Mariateresa Di Lascia, Maria Marcone, Rina Durante.
Il romanzo di Mario Desiati segue le vicende di Francesco e Claudia, che frequentano lo stesso liceo classico di Martina Franca: lei ha i capelli rossi e la pelle bianca, lui è scuro come l’uva nera. Spatriati racconta il legame tra i due protagonisti, che dura e si rafforza nel tempo, nonostante la relazione clandestina tra il padre di lei, chirurgo, e la madre di lui, infermiera, nonostante il trasferimento di lei a Milano per l’università e poi a Berlino per lavoro. Francesco, che resta resta ancorato alla Puglia finché può (si mette a fare l’agente immobiliare ma quando riceve minacce da un boss locale capisce che deve smettere), è “spatriato” tanto quanto Claudia, che non vedeva l’ora di andarsene: li accomuna la curiosità verso i libri, così come quella per ogni aspetto della sessualità. Tra loro c’è un’enorme confidenza: Claudia non risparmia a Francesco nessun dettaglio delle sue burrascose relazioni con uomini molto più grandi d’età e Francesco le rivela il bacio dato in chiesa a Domenico. A Berlino i due si troveranno a vivere a turno una relazione con l’attraente giorgiano Andria e poi a convivere con la complicata Erika, che ha una bambina a cui Claudia fa da seconda madre. Fluidità di genere e fluidità lavorativa (Claudia passa dal lavoro di manager a Milano a quello di inserviente in una casa di riposo berlinese per poi gestire un catering alimentare): Desiati dà voce alla generazione dei quarantenni, al loro desiderio di non sentirsi intrappolati in nessuna categoria e lo fa iscrivendosi nella tradizione della letteratura pugliese che vanta nomi come Mariateresa Di Lascia, Maria Marcone, Rina Durante.
Mario Desiati è originario di Martina Franca, ha pubblicato tra gli altri: Il libro dell'amore proibito (Mondadori 2013) e Mare di Zucchero (Mondadori 2014). Per Einaudi ha pubblicato Candore (2016) e Spatriati (2021).Claudia anche a distanza dava un senso alla mia vita, era petrolio bianco, ogni sua mail o messaggio, ogni sua telefonata, ogni sua parola assomigliava alle fiammate degli sputafuoco nelle notti estive dedicate al nostro santo. Percorrevo chilometri, conducevo visite negli appartamenti e nelle campagne, parlavo con tanta gente con cui non avevo niente da dire, e c’era sempre quella fiammata a illuminare il nero che m’era rimasto addosso da quando era andata via.