Antoine Volodine con Anna D'Elia
Classici contemporanei raccontati dai loro traduttori
Anna D’Elia che di Antonie Volodine ha tradotto per 66than2nd il monumentale Terminus Radioso, e poi Il post-esotismo in dieci lezioni, lezione undicesima (2017), Gli animali che amiamo (2017), Sogni di Mevlidò (2019) e Streghe fraterne (2021) delinea un ritratto dello scrittore e della sua peculiare poetica, oltre a descrivere lo sforzo di immaginazione che richiede cimentarsi con un autore che si distacca dalla tradizione per dire cose nuove con un linguaggio nuovo.
Arricchiscono il video due estratti dall’Incontro con Antonie Volodine realizzato a Chiassoletteraria 2019 con Maurizio Zaccuri (e con la traduzione di Marina Astrologo).
Leggere i libri di Antonie Volodine significa cambiare la percezione del mondo che abbiamo intorno. Volodine è uno scrittore che fa esplodere le categorie letterarie. Scrive non romanzi, ambientati in non luoghi e in non tempi, eppure riesce ad acchiapparci alla gola e anon lasciarci andare via dalla pagina scritta.
Anna D’Elia, è nata a Milano, vive e lavora a Roma. Traduce da oltre trent’anni testi di autori francesi contemporanei (Jean Hatzfeld, Maryse Condé, Sylvain Proudhomme, Philippe Minyana, Pierre Notte, Leila Slimani, Antoine Volodine, Hervé Le Tellier tra i tanti) e qualche grande classico (Saint-Exupéry, Balzac). Si è occupata a lungo di traduzioni e adattamenti teatrali. Premio von Rezzori 2017 per la traduzione letteraria, Chevalier des Arts et des Letters per l’insieme della sua attività di traduttrice letteraria.
Si ringrazia la Casa delle Letterature di Roma che ha ospitato le riprese di questa puntata.