Antonio Pascale, La foglia di fico
Storie di alberi, donne, uomini
Un racconto rapsodico, che lega ricordi d’infanzia e di giovinezza a piante diverse, dal cactus al faggio, dal ciliegio al tiglio, al pino, agli agrumi, all’olivo per arrivare fino al grano: La foglia di fico, Storie di alberi, donne, uomini di Antonio Pascale (Einaudi) è tante cose insieme, romanzo di formazione, trattato sulla natura e su ciò che la minaccia, viaggio nel tempo per capire cosa siamo diventati, interrogazione sul senso della vita e sugli incontri che ci sono capitati. I personaggi femminili occupano un posto a sé in questa che è anche un’educazione sentimentale: dalla spinosa Sara che attribuisce ad Antonio nature diverse e inquietanti (tra cui il Camorrista e Hitler) all’avventurosa Alba che gioca insieme ai maschi e li supera in tutto, dall’indecisa Cristina alla dolente e fortissima Valeria passando per altre che stregano il protagonista e lo inducono a seguirle dove vogliono loro. Poi c’è Antonino, uomo strambo, collega generoso, scienziato preparatissimo, profeta inascoltato. C’è Caserta, con la sua vita pigra e provinciale, con la rete familiare, e c’è Roma che è il punto di approdo, ma soprattutto ci sono le piante, realtà concreta e simboli dal significato universale, specchio del nostro vivere maldestro e accidentato.
Antonio Pascale è nato a Napoli nel 1966, è vissuto a Caserta, poi a Roma, dove lavora. È scrittore, saggista, autore teatrale e televisivo e ispettore presso il Mipaaf. Per Einaudi ha pubblicato, tra gli altri, La città distratta, Ritorno alla città distratta, La manutenzione degli affetti, Passa la bellezza, Scienza e sentimento, Le attenuanti sentimentali, Le aggravanti sentimentali e La foglia di fico. Collabora con ll Mattino, Il Foglio, per cui dirige il bisettimanale di agricoltura Agrifoglio, Rivista Studio, Link. Idee per la tv, Mind, Le Scienze, limes e ha un blog sul Post. Si occupa di divulgazione scientifica.
Siamo fortemente, biologicamente, legati alle piante, ma pur parcheggiando le nostre macchine sotto le loro chiome, bruciando il legno, mangiandone i frutti, pur facendo questo e altro, non le conosciamo: peccato, nelle loro radici c’è la nostra eredità, nei tronchi una nota del tempo, atmosferico e cosmico, che dovremmo ascoltare.
Antonio Pascale è nato a Napoli nel 1966, è vissuto a Caserta, poi a Roma, dove lavora. È scrittore, saggista, autore teatrale e televisivo e ispettore presso il Mipaaf. Per Einaudi ha pubblicato, tra gli altri, La città distratta, Ritorno alla città distratta, La manutenzione degli affetti, Passa la bellezza, Scienza e sentimento, Le attenuanti sentimentali, Le aggravanti sentimentali e La foglia di fico. Collabora con ll Mattino, Il Foglio, per cui dirige il bisettimanale di agricoltura Agrifoglio, Rivista Studio, Link. Idee per la tv, Mind, Le Scienze, limes e ha un blog sul Post. Si occupa di divulgazione scientifica.