Idea Vilariño secondo Laura Pugno

Di rose che si aprono nell'acqua

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        Amatissima in America Latina, Idea Vilariño è una delle maggiori poetesse dell'Uruguay. In Italia è apparsa in traduzione la prima volta negli anni ottanta con il libro La sudicia luce del giorno. Della raccolta con testo spagnolo a fronte, Di rose che si aprono nell’acqua, pubblicata da Bompiani, ci parla Laura Pugno che l’ha curata e tradotta. Al centro dell’opera di Vilariño, che fece parte del Gruppo Generación del 45, assieme a Mario Benedetti, Ida Vitale e Juan Carlos Onetti, ci sono i temi della solitudine, dell’amore, del disamore e della morte. Coerente sino alla fine, Vilariño non ha mai smesso di sottolineare la drammatica separazione tra chi scrive e il mondo.

        Chi siamo
        che succede
        che strana storia è questa
        perché la sopportiamo
        se ne paghiamo il prezzo
        perché ci sopportiamo
        perché stiamo al gioco



        Idea Vilariño nasce a Montevideo il 18 agosto 1920, dove muore nel 2009. Proveniente da una colta famiglia borghese, comincia a scrivere poesie prima dei vent’anni, esordendo nel 1945. Professoressa di letteratura fino al colpo di stato del 1973 e poi di nuovo a partire dal 1985, è anche apprezzata traduttrice. Figura centrale del panorama letterario sudamericano, riceve nel 1987 il Premio Municipal de Literatura, il più prestigioso riconoscimento del suo paese, e nel 2004 il Premio Konex mercosur a las Letras dell’argentina Konex Foundation.

        Laura Pugno (Roma, 1970) è poeta e scrittrice. Collabora con L’Espresso e Le parole e le cose ed è tra i curatori della collana di poesia I domani dell’editore Aragno. Dal 2015 al 2020 ha diretto l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid. Tra i suoi libri: i romanzi La ragazza selvaggia (Marsilio, 2016; premio Campiello Selezione), Sirene (Einaudi, 2007; Marsilio, 2017) e La metà di bosco (Marsilio, 2018), il saggio In territorio selvaggio (nottetempo, 2018), l’Oracolo manuale per poete e poeti (Sonzogno, 2020; con Giulio Mozzi) e le raccolte di poesie L’alea (Giulio Perrone, 2019) e Noi (Amos, 2020; premio internazionale Franco Fortini).
         

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