Giuliana Facchini, Borders
Il mondo dopo la catastrofe
Alcott, Dickens, Lidgren e Verne sono quattro adolescenti che vivono in un capannone con la centenaria Olmo. All'inizio di Borders di Giuliana Facchini (Sinnos) assistiamo alla distruzione dell'orto da loro coltivato con grande amore e grande segretezza. Siamo a Magnolia, una megalopoli in cui si concentra l'umanità dopo la devastazione che ha colpito la Terra: l'agricoltura è proibita come ogni altra iniziativa individuale. Olmo incita i ragazzi a partire alla ricerca di semi e loro, sia pur a malincuore perché non vogliono abbandonarla, lo fanno. Nel corso di un viaggio pieno di pericoli, i protagonisti scoprono che esistono paesi oltre Magnolia: Verne e Dickens si fermano a Parcè dove trova una piccola comunità rurale; Alcott prosegue con Lindgren, ma quando incontra Juliet, lascia che Lindren sola compia l'ultimo tratto che li separa dalla loro meta. Una riflessione sul baratro sul quale ci muoviamo continuando a distruggere il pianeta e sull'importanza della letteratura e della natura per restare umani.
Io voglio vivere in un posto dove posso essere libera, dove non ci siano disuguaglianza, dove chi comonda lo fa per il bene di tutti - dice Lindgren con voce chiara, scandendo bene le parole, per non lasciare dubbi. - Pensi che esista un posto così?- - Olmo diceva che sta a noi crearlo. E io le credo.
Giuliana Facchini è nata a Roma e oggi vive con la sua famiglia vicino al Lago di Garda. Ha pubblicato per varie case editrici. Tra i suoi libri: La figlia dell'assassina e Ladra di jeans. Coordina il gruppo di lettura di adolescenti www.leggereribelle.com