Laura Fusconi, I giorni lunghissimi della nostra infanzia

Alla ricerca di punti fermi

Susanna è chiamata “l’orsa” dai suoi compagni di classe perché si chiama di cognome Orsi e perché è grassa; Annalia ha dei genitori “robot” da quando suo fratello si è ucciso; Matteo si prende cura della sorellina ipovedente e soffre per la madre trascurata e tradita dal padre: al centro del romanzo di Laura Fusconi, I giorni lunghissimi della nostra infanzia (Nottetempo) ci sono tre bambini che crescono in provincia e sono alle prese con difficoltà diverse e con la stessa solitudine interiore. Fusconi focalizza la sua attenzione narrativa su tre momenti: una gita scolastica da Gragnano al Museo di Storia Naturale di Milano, il pomeriggio di due ragazzine in un'azienda agricola e una fiera di paese che culmina con la pesca alla trota: ciascuno degli eventi vede al centro uno dei protagonisti e ne riporta le precise sensazioni fisiche, oltre che le paure, le aspirazioni, i ricordi.  Un libro che apre uno spiraglio sul mondo dell'infanzia e sui dolori che lo contraddistinguono e che spesso vengono ignorati dagli adulti.

Vedo il mio biglietto della lotteria che mi galleggia vicino al polpaccio. Tra poco sbiadiranno i numeri o se lo mangeranno le trote rimaste vive. Tanto lo sapevo già da prima che non sarebbe uscito mai e che non avrei vinto nessuna mountain bike rossa e che a Milano ci andrò tra tantissimi anni e non avrà più senso cercare i miei nonni perché saranno morti. So già tutto in questo istante, riesco a vedere il contorno della mia vita come quando capitano quelle giornate pazzesche d’inverno e in fondo al cielo lucidissimo si vedono le Alpi.


Laura Fusconi è nata a Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, nel 1990. Vive e lavora come grafica a Piacenza. Il suo primo romanzo, Volo di paglia, è uscito nel 2018 per Fazi.