Stefania Auci. Il racconto della Sicilia   

Una nuova narrazione 

Nel video Stefania Auci, intervistata a Napoli, in occasione dell’edizione 2022 del Premio Elsa Morante, dal titolo Luoghi di guerra e luoghi di bellezza: narrazioni culturali, dove ha ricevuto il Premio per la Narrativa, parla dell'influenza che ha avuto Elsa Morante sulla sua scrittura e del nuovo modo con il quale ha cercato di raccontare la Sicilia. 

Elsa Morante a suo modo entra nella mia scrittura e lo fa con quella forza che è la sua cifra tipica. Scrivere del sud significa spesso avere anche il coraggio di utilizzare la scrittura come un bisturi, perché c’è bisogno di descrivere la complessità di un territorio. L’esperienza della Morante è stata quella di insegnarci a raccontare che cosa significa vivere la storia in determinati contesti e non si può non fare riferimento al suo libro La storia, tenendo conto del patrimonio umano portato da ogni autore all’interno della vicenda che narra. 

Oggi si tende a raccontare la Sicilia in una maniera diversa rispetto al passato, segnato soprattutto dal racconto della malavita. Se è vero che la mafia è parte della nostra esperienza e se ci sono autori che l’hanno raccontata all’interno del contesto nazionale, non c’è solo questo tipo di racconto, ma ci sono altre modalità di rapportarsi al passato recente e guardare al futuro con un approccio più equilibrato.  


Stefania Auci è nata a Trapani, ma vive da tempo a Palermo, dove lavora come insegnante di sostegno. Con I Leoni di Sicilia, che ha avuto uno straordinario successo – più di cento settimane in classifica, in corso di traduzione in 32 Paesi –, ha narrato le vicende dei Florio fino alla metà dell'Ottocento, conquistando i lettori per la passione con cui ha saputo rivelare la contraddittoria, trascinante vitalità di questa famiglia. Una passione che attraversa anche L'inverno dei Leoni, seconda e conclusiva parte della saga, e che ci spalanca le porte del mito dei Florio, facendoci rivivere un'epoca, un mondo e un destino senza pari.