Valeria Tron, L'equilibrio delle lucciole

Delusa dal suo compagno, che sente sempre più distante, Adelaide parte per il paese della sua infanzia e va a trovare Nanà, novantenne che resiste in un posto quasi disabitato. Siamo ai giorni nostri nella Val Germanasca e il racconto di Valeria Tron in L’equilibrio delle lucciole, pubblicato da Salani, si muove dal presente al passato, ricostruendo le esistenze che si sono svolte in quei luoghi. Nanà è angosciata per Levì, suo amico da sempre, che è stato ricoverato dopo una frattura: sa che, come lei, il vecchio non può vivere lontano da lì. Chiedendo notizie di Levì, Adelaide conosce Daniele, un infermiere, e pian piano tra loro due si sviluppa un legame, fortificato dall’amore che entrambi provano per il paese e la sua atmosfera.  Al centro del romanzo c’è la storia d’amore tra Levì e Lena, separati dalla guerra ma legati fino alla fine da un legame indissolubile testimoniato da lettere e diari. Con una scrittura ricca di musicalità e di inserti dialettali di patois, Tron racconta un ritorno alle origini che è una riscoperta di sé e dei motivi per cui vale la pena vivere.

Lascio liberi i pensieri, si prendano pure tutto il tempo e il senso di fallimento che questo periodo fiaccante si porta sulle spalle. E un sentimento graffiante quello della solitudine e si attorciglia su se stesso, costringendo gli altri in spazi liquidi e ridotti. Comincio solo ora ad avvertire il senso medico di questa fuga verso casa, a riprendere confidenza con giorni che possono scorrere ermetici in poco spazio, dove è naturale che si cauterizzino le parole e ogni gesto avvenga intimo, in attesa di poter essere dichiarato al disgelo. Vista da qui, la mia vita ha tutt'altro suono.

Valeria Tron è nata in Val Germanasca, dove si parla l’occitano e dove vive tuttora per buona parte dell’anno. Proprio qui ha ambientato il suo primo romanzo, L’equilibrio delle lucciole (Salani). Cantautrice, Tron è stata finalista al Premio Tenco. È illustratrice, mediatrice culturale e artigiana del legno.