Gian Mario Villalta, Dove sono gli anni

Poesie

Il tema della finitezza, della corporeità è centrale nella raccolta poetica di Gian Mario Villalta, Dove sono gli anni, pubblicata da Garzanti. Summa di una riflessione sul Tempo, sui suoi effetti sull’uomo, il libro affronta gli eterni enigmi del senso della vita e del senso della scrittura, in particolare di quella poetica, e leopardianamente ingaggia un dialogo con la Natura, né benigna né maligna, “inumana”. In questo video seguiamo l’autore in un percorso fatto di quattro letture di testi e di illustrazione di alcuni dei temi fondamentali di Dove sono gli anni.

Natura, che vuoi che io muoia, che tutto 
si estingua, tu che muti le forme del nascere, 
perché oscuro riesca a predare, nutrirsi 
della vita per crescere e in altri durare.
Perché oscura cresca l'assidua contesa, 
se pur pretende,
la mente umana non lo comprende: Natura 
eri stata, e con quel nome la vita 
era più della morte, eri tu legge, sorte, nemica 
e madre - ci consolava
nei secoli - ora, che chiedi a noi di decidere 
troppo e di più ancora illuderci 
di decidere, che cosa vuoi, che reclami?

Gian Mario Villalta ha vinto il premio Viareggio 2011 con l’opera in versi Vanità della mente e il premio Carducci 2016 con la raccolta Telepatia. Nel 2020 è stato candidato al premio Strega con il romanzo L’apprendista. È direttore artistico del festiva letterario Pordenonelegge.