Laura Imai Messina, L'isola dei battiti del cuore
Il valore delle memorie negative
Shūichi, che fa l’illustratore e vive a Tōkyō, torna nel paese della sua infanzia dopo la morte della madre. Mentre lui svuota la casa, c’è qualcuno che entra e ruba oggetti: è Kenta, un bambino di otto anni, molto solo, che era abituato a passare i pomeriggi dalla signora Ono. Tra il bambino, ferito dall’indifferenza dei suoi genitori, troppo presi dalla loro vita per badare a lui, e l’uomo che nasconde un terribile trauma, nasce un legame molto forte, che consente al primo di acquistare fiducia in sé stesso e al secondo di riprendersi la sua vita, riuscendo a guardare al dolore del passato senza sentirsene sopraffatto. L’isola dei battiti del cuore di Laura Imai Messina, pubblicato da Piemme, è legato, come accade sempre nella narrativa di questa autrice, a un luogo particolare: l’isola di Teshima nel sud-ovest del Giappone, dove si trova l'Archivio dei Battiti del Cuore, meta dell’emozionante viaggio finale dei due protagonisti.
Laura Imai Messina è nata a Roma. A ventitré anni si è trasferita a Tōkyō, dove ha conseguito un dottorato in Letteratura. Attualmente insegna presso alcune università della capitale giapponese. È autrice di romanzi, saggi e storie per ragazzi. Nel 2020 è uscito Quel che affidiamo al vento (Piemme), e il saggio Tōkyō tutto l'anno. Viaggio sentimentale nella grande metropoli (Einaudi). Con Goro goro. La pesca della stella, il viaggio di Daruma e altre storie giapponesi (Salani) ha vinto nel 2021 il Premio Laura Orvieto per la Letteratura per ragazzi. Collabora con numerosi inserti culturali italiani, con la NHK e insegna presso la Scuola Holden. Vive tra Kamakura e Tōkyō con il marito e i figli.
È che gli adulti idealizzano i bambini. Li immaginiamo solo piccoli, buoni ed elementari. I bambini invece sono solo più complicati e malinconici di quanto pensiamo noi adulti. Sono cupi, affrontano pure l'inferno con l'unica differenza che hanno meno strumenti degli adulti per farlo. E gli strumenti anche prodigiosi che hanno, come l'irrazionalità, l'immaginazione sfrenata, quella capacità di ridere delle cose più sceme e ripetere uno scherzo all'infinito, ecco, quegli strumenti che potrebbero dargli un vantaggio, noi adulti non li accettiamo. Se ci fai caso i bambini vengono presi sul serio solo quando sono razionali, chiari, quando si spiegano bene... insomma, quando non sono bambini.
Laura Imai Messina è nata a Roma. A ventitré anni si è trasferita a Tōkyō, dove ha conseguito un dottorato in Letteratura. Attualmente insegna presso alcune università della capitale giapponese. È autrice di romanzi, saggi e storie per ragazzi. Nel 2020 è uscito Quel che affidiamo al vento (Piemme), e il saggio Tōkyō tutto l'anno. Viaggio sentimentale nella grande metropoli (Einaudi). Con Goro goro. La pesca della stella, il viaggio di Daruma e altre storie giapponesi (Salani) ha vinto nel 2021 il Premio Laura Orvieto per la Letteratura per ragazzi. Collabora con numerosi inserti culturali italiani, con la NHK e insegna presso la Scuola Holden. Vive tra Kamakura e Tōkyō con il marito e i figli.