Francesca Bonafini, La strada ti chiama
Una stagione di cambiamenti
La strada che scelgo si addentra nel bosco. Mi inebrio dell’odore del muschio, della resina delle cortecce; mi incantano i raggi che bucano il fitto delle fronde, lame di luce che dal cielo toccano terra. Potrei stare tutto il giorno qui, a contemplare. Il canto degli uccelli è un coro sacro che punteggia i miei pensieri di gratitudine. Yves mi ha raccontato di una partitura per pianoforte e orchestra intitolata Réveil des oiseaux, il risveglio degli uccelli, scritta da Olivier Messiaen, che compose l’opera prendendo le mosse dalla trascrizione sul pentagramma del canto degli uccelli nella foresta, dalla mezzanotte al mezzogiorno: ci sono l’usignolo, l’upupa, la civetta, il torcicollo, la tottavilla, il succiacapre, il canapino, il tordo, il pettirosso, il merlo nero, il codirosso, il cucù, il fringuello, la cornacchia, la capinera, il picchio e non ricordo più quanti altri.
Francesca Bonafini è nata a Verona nel 1974 e vive a Bologna. Ha pubblicato i romanzi Mangiacuore (Fernandel, 2008), Casa di carne (Avagliano, 2014), La cattiva reputazione (Avagliano, 2016) e il romanzo per ragazzi Celestiale (Sinnos, 2018). Numerosi suoi racconti sono apparsi su riviste, quotidiani e antologie, ed è presente nel Dizionario affettivo della lingua italiana (Fandango, 2008). Ha scritto di musica italiana e in particolare di Ivano Fossati nel volume Sex machine. L’immaginario erotico nella musica del nostro tempo (Auditorium, 2011). È coautrice del romanzo collettivo Il cavedio (Fernandel, 2011) e del libro umoristico a quattro mani Non avremmo mai dovuto. Le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti (Ad est dell’equatore, 2015).