Francesca Giannone, La portalettere
Il coraggio di Anna
Anna, la protagonista de romanzo La portalettere di Francesca Giannone, pubblicato dall’Editrice Nord, si trasferisce per amore del marito Carlo a Lizzanello in Puglia, abbandonando la sua Liguria e l’amato lavoro di maestra. In paese suscitano scalpore la sua bellezza e le sue abitudini esotiche, ma il vero scandalo è la scelta di Anna di diventare postina. Inizialmente avversato dal marito, perché considerato inadatto a una donna, questo mestiere la porta a conoscere tutti i fatti dei paesani e a creare solidi legami di amicizia. Mentre Antonio, il fratello di Carlo, sposato e con una figlia, si strugge d’amore per Anna e arriva addirittura a trasferirsi in Africa per allontanarsi dalla tentazione che lei rappresenta, Carlo tradisce la moglie con la sua ex fidanzata Carmela, da cui scopre di aver avuto un figlio. Giannone immerge il lettore nell’atmosfera del Salento dagli anni trenta agli anni cinquanta, mettendo al centro della narrazione un personaggio femminile che tira dritto per la sua strada e rimane salda nei suoi affetti, nei suoi principi e nei suoi gusti.
Francesca Giannone, pugliese, si è laureata in Scienze della Comunicazione e ha studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia. Trasferitasi a Bologna, ha curato la catalogazione dei trentamila volumi della Associazione Luigi Bernardi e ha frequentato il corso biennale di scrittura della Bottega di Narrazione Finzioni. Ha pubblicato vari racconti su riviste letterarie, sia cartacee sia online. Tornata a vivere a Lizzanello, il suo paese di origine in Salento, ha continuato a scrivere e a coltivare l'altra sua passione, la pitturaIn un lampo, nel cuore di Antonio, fu di nuovo l'estate del 1934: quel pomeriggio di giugno nella piazza deserta soffiava un vento molto caldo, e lui si sentiva felice perché suo fratello Carlo era finalmente tornato a casa. Dalla corriera blu che lo aveva riportato al Sud era scesa anche la donna più bella che lui avesse mai visto, dagli occhi del colore delle foglie di ulivo, occhi che lui non era riuscito a smettere di fissare; e forse lei se n'era accorta, visto che era arrossita come una ragazzina.