Domenico Scarpa, Calvino fa la conchiglia
La costruzione di uno scrittore
In Calvino fa la conchiglia, La costruzione di uno scrittore (Hoepli), Domenico Scarpa racconta in modo dettagliato e partecipe la storia di Italo Calvino, dei suoi libri, del suo impegno intellettuale. Parte dall’infanzia a Sanremo con il padre agronomo e la madre botanica, entrambi pionieri nei rispettivi campi, descrive il suo precoce amore per i fumetti e per i romanzi da Kipling a Cechov, da Defoe a Stendhal a Stevenson, ricostruisce la sua banda di amici al liceo Cassini, il suo ingresso nella Resistenza,. Iscrittosi ad agraria per compiacere il padre, finisce per laurearsi in lettere con una tesi su Conrad; il suo primo libro, Il sentiero dei nidi di ragno esce nel 1947 ed ha subito successo. Si trasferisce a Torino, lavora per Einaudi con Pavese e Vittorini. Poi ci sono i numerosi viaggi, il periodo a Parigi e quello a Roma; l’amore per Elsa de Giorgi e quello per Esther Judith Singer detta Chichita, che sposa e con cui ha la figlia Giovanna, e il lavoro editoriale sui libri degli altri, oltre che sui propri. Di Calvino Scarpa sottolinea soprattutto la sua concezione della letteratura come scienza delle eccezioni: di opera in opera lo scrittore si mette alla prova, variando, sperimentando, osando ogni volta in campi diversi da quelli già battuti in precedenza. Nei suoi libri confluiscono strumenti culturali vari: dalla linguistica all’antropologia, dalla semiotica all’astrofisica, dalla biologia alla psicoanalisi tutto è serbatoio di immagini narrative.
Italo Calvino nasce a Santiago di Cuba il 15 ottobre 1923 e cresce a Sanremo. Dopo gli studi e la Resistenza si trasferisce a Torino, dove dal 1947 al 1983 lavora a vario titolo per l’editore Einaudi. Nel 1964 prende dimora a Roma, quindi a Parigi dal 1967, dal 1980 a Roma di nuovo. Attivo collaboratore di quotidiani e riviste, pubblica oltre venti libri, fra i quali Il sentiero dei nidi di ragno (1947), Ultimo viene il corvo (1949), Il visconte dimezzato (1952), Fiabe italiane (1956), Il barone rampante (1957), I racconti (1958), Il cavaliere inesistente (1959), Marcovaldo (1963), Le Cosmicomiche (1965), Ti con zero (1967), Le città invisibili (1972), Se una notte d’inverno un viaggiatore (1979), Palomar (1983). Colpito da ictus a Castiglione della Pescaia durante la preparazione delle Lezioni americane (pubblicate postume nel 1988), muore a Siena il 19 settembre 1985.
Domenico Scarpa (1965) è il consulente letterario del Centro studi Primo Levi di Torino. Ha pubblicato Italo Calvino (Bruno Mondadori, 1999), Storie avventurose di libri necessari (Gaffi, 2010), Natalia Ginzburg. Pour un portrait de la tribu (Cahiers de l'Hôtel de Galliffet, 2010), Uno. Doppio ritratto di Franco Lucentini (:duepunti, 2011) e, con Ann Goldstein, In un'altra lingua (Lezioni Primo Levi - Einaudi, 2015). Ha curato il terzo volume della Grande Opera Atlante della letteratura italiana. Dal Romanticismo a oggi, edito da Einaudi (2012) e, con Roberta Mori, Album Primo Levi (2017). Inoltre, la raccolta delle Lezioni Primo Levi (Mondadori, 2019) e svariate antologie, cicli teatrali, mostre e documentari televisivi. Nel 2019 ha curato per i MeridianMondadori le Opere di bottega di Fruttero & Lucentini, mentre per Einaudi cura opere di Natalia Ginzburg e, per Sellerio, i romanzi di Graham Greene. Con Einaudi ha pubblicato anche Bibliografia di Primo Levi (2022).
Si ringrazia la Casa delle Letterature di Roma che ha ospitato questa intervista.
Nel suo percorso di scrittore Calvino mira a scrivere libri impossibili, non a scrivere libri estremi. Un libro impossibile, una volta che tu sia riuscito a scriverlo, crea nuove possibilità, apre nuovi spazi per te e per gli altri, laddove il libro estremo – se veramente è degno del nome – è quello con cui tu arrivi a un punto oltre il quale non c’è più nulla, e lì o ti rassegni a tornare indietro, o ci rimani piantato per sempre, magari senza accorgertene, oppure muori, nello spirito e magari nel corpo. Ecco perché Calvino ha preferito tentare libri impossibili invece che lanciarsi in quelli estremi.
Italo Calvino nasce a Santiago di Cuba il 15 ottobre 1923 e cresce a Sanremo. Dopo gli studi e la Resistenza si trasferisce a Torino, dove dal 1947 al 1983 lavora a vario titolo per l’editore Einaudi. Nel 1964 prende dimora a Roma, quindi a Parigi dal 1967, dal 1980 a Roma di nuovo. Attivo collaboratore di quotidiani e riviste, pubblica oltre venti libri, fra i quali Il sentiero dei nidi di ragno (1947), Ultimo viene il corvo (1949), Il visconte dimezzato (1952), Fiabe italiane (1956), Il barone rampante (1957), I racconti (1958), Il cavaliere inesistente (1959), Marcovaldo (1963), Le Cosmicomiche (1965), Ti con zero (1967), Le città invisibili (1972), Se una notte d’inverno un viaggiatore (1979), Palomar (1983). Colpito da ictus a Castiglione della Pescaia durante la preparazione delle Lezioni americane (pubblicate postume nel 1988), muore a Siena il 19 settembre 1985.
Domenico Scarpa (1965) è il consulente letterario del Centro studi Primo Levi di Torino. Ha pubblicato Italo Calvino (Bruno Mondadori, 1999), Storie avventurose di libri necessari (Gaffi, 2010), Natalia Ginzburg. Pour un portrait de la tribu (Cahiers de l'Hôtel de Galliffet, 2010), Uno. Doppio ritratto di Franco Lucentini (:duepunti, 2011) e, con Ann Goldstein, In un'altra lingua (Lezioni Primo Levi - Einaudi, 2015). Ha curato il terzo volume della Grande Opera Atlante della letteratura italiana. Dal Romanticismo a oggi, edito da Einaudi (2012) e, con Roberta Mori, Album Primo Levi (2017). Inoltre, la raccolta delle Lezioni Primo Levi (Mondadori, 2019) e svariate antologie, cicli teatrali, mostre e documentari televisivi. Nel 2019 ha curato per i MeridianMondadori le Opere di bottega di Fruttero & Lucentini, mentre per Einaudi cura opere di Natalia Ginzburg e, per Sellerio, i romanzi di Graham Greene. Con Einaudi ha pubblicato anche Bibliografia di Primo Levi (2022).
Si ringrazia la Casa delle Letterature di Roma che ha ospitato questa intervista.