Marino Magliani, Il bambino e le isole
Un sogno di Calvino
Il protagonista de Il bambino e le isole (un sogno di Italo Calvino) di Marino Magliani, pubblicato da 66than2nd è un uomo che si aggira per la Liguria seguendo i binari dei treni. All’origine di tutto c’è Italo Calvino e un racconto da lui mai scritto su un bambino che perde il pallone e non può attraversare i binari per recuperarlo perché la madre gli ha proibito di farlo. Il bambino cresciuto è il flâneur di Magliani: un autodidatta che d’inverno cerca rifugio dal freddo e d’estate dal caldo in biblioteca e qui incontra le pagine di Calvino. Ma sulla narrazione aleggiano altre due presenze illustri: Magliani immagina che da ragazzo Calvino abbia incontrato Walter Benjamin di passaggio a Sanremo con una valigia piena di libri per ragazzi, poi rievoca Carlo Levi, pittore di isole oltre che grande scrittore. Un libro carico di suggestioni letterarie ma anche di preziose notazioni paesaggistiche, che al contrario delle altre opere di Magliani dedicate alla Ligura verticale, quella dei monti, ci conduce lungo una Liguria orizzontale, tutta protesa verso le isole corse.
Marino Magliani è nato in una valle ligure e ha trascorso gran parte della vita fuori dall’Italia. Oggi vive tra la sua Liguria e la costa olandese, dove scrive e traduce. È autore di numerosi libri, tra cui Il cannocchiale del tenente Dumont (L’orma, 2021) candidato al premio Strega.Il bambino che camminava lungo i binari era infinitamente lontano, smarrito in un sistema ferroviario sconosciuto, o era come se lo precedesse. In ogni caso, per certi aspetti, era rimasto il bambino dei giochi lungo i binari. Ogni tanto al tipo dei giochi, le capanne di frasche, i nascondigli e gli assalti degli indiani al treno, a cose del genere tornava a pensarci, e anche al bambino e la differenza tra l'infanzia e il resto della vita ferroviaria stava esattamente in quella finta di giocarci seriamente.