Salvatore Niffoi, Nate sotto una cattiva luna

Le sei sorelle e la belva umana

Nel 1928 Basilia, la femmina più alta di Bodoloi, sposa Venanziu Serathula, che è più basso di lei di trenta centimetri e la ama con tutto sé stesso. Durante la gravidanza Basilia diventa così grossa che la sua pancia assomiglia a un forno per il pane; nascono sei femmine belle e vitali e tre maschi già morti. Dopo aver festeggiato il compleanno delle sue Mandina, Ottavia, Doloretta, Ziroloma, Mitilla, Fatima, Basilia muore, seguita poco dopo da Venanziu, distrutto di dolore. Le gemelle crescono con la levatrice e la biscottiaia e l'anarchico del paese; i parenti stretti si disinteressano di loro. Le ragazze lasciano il paese insieme alle due donne e, quando vi tornano, una volta cresciute trovano il diario della madre nella soffitta chiusa a chiave. Attraverso le sue pagine, vengono a sapere che Basilia si era innamorata di Paska e l’andava a incontrare di nascosto nella Grotta de is bobois. Sorprese da un gruppo di uomini, dopo la fuga di Paska, Basilia resta in balia dei ricatti dei guardoni che culminano in un appuntamento notturno in cui subisce uno stupro di gruppo, che l'annienta nel fisico e nel morale. Le figlie decidono di fare giustizia: ognuna di loro pesca un nome di quelli che la madre ha annotato, lo cerca, ci entra in confidenza, e poi lo ammazza. Niffoi cala il lettore in un mondo ancestrale, crudele con le donne e con chi mostra segni di debolezza e poi sovverte l’ordine grazie alle sue eroine. In questa intervista l'autore parla di questo suo Nate sotto una cattiva luna, pubblicato dalla Nave di Teseo, del suo metodo di lavoro, della sua Sardegna, della sua lingua e degli insegnamenti ricevuti da ragazzo dagli abitanti del paese.

Le sei sorelle si alzarono in piedi e giurarono intorno a un moncone di candela accesa. “Le nostre mani invisibili risparmieranno altro sangue e altre sofferenze alle donne come nostra madre”.


Salvatore Niffoi, nato a Orani in Barbagia nel 1950, ha insegnato nelle scuole medie prima di esordire nella narrativa con Collodoro (1997). Tra le sue opere, tradotte in diverse lingue: Il viaggio degli inganni (1999), La leggenda di Redenta Tiria (2005), La vedova scalza (2006, premio Campiello), Ritorno a Baraule (2007, premio letterario Alessandro Manzoni - Città di Lecco), Il pane di Abele (2009), Pantumas (2012), La quinta stagione è l’inferno (2014), Il venditore di metafore (2017) e Le donne di Orolé (2020).