Deepti Kapoor, L'età del male
In India oggi
Il romanzo L’età del male di Deepti Kapoor (tradotto da Alfredo Colitto per Einaudi) si apre con uno spaventoso incidente stradale a New Delhi: una Mercedes investe e uccide cinque persone che dormono per strada (una di loro è una ragazza incinta). Alla guida viene ritrovato Ajay, un autista ventenne imbottito di whisky, ma scopriamo presto che l’uomo è astemio e innocente, sta lì solo perché gliel’ha chiesto Sunny Wadia, il suo datore di lavoro. Nel libro (primo di una trilogia, che presto sarà una serie televisiva), Kappor racconta le vite di Ajay (fuoricasta, venduto dalla madre ancora bambino dopo l’uccisione del padre, che vede nella fedeltà a Sunny la sua occasione di riscatto), quella di Sunny (figlio viziatissimo di un politico corrotto, animato da idee megalomani e dal desiderio di ottenere l'approvazione paterna che gli è sempre mancata) e quella di Neda (giornalista del Delhi Post che si innamora di Sunny perché è affascinante e diverso da lei). Dal carcere di Nuova Delhi dove si consumano delitti atroci al jet set della città, fino all’Uttar Pradesh, la regione di cui sono originari i Wadia e dove tutto è cominciato, Kapoor ci conduce con la sua avvincente narrazione all’interno dell’India di oggi, della sua criminalità che lavora a stretto contatto con il potere.
Deepti Kapoor ha vissuto e lavorato a lungo come giornalista a Delhi. Per Einaudi ha pubblicato L'età del male (2023), primo volume di una trilogia, venduto in 35 Paesi diventerà presto una serie tv.Arrivarono altri ospiti. Un bell’attore cinematografico da ruoli minori, sempre presente nelle pagine di gossip, si presentò con una star televisiva che faceva la brava ragazza nelle soap opera. Un vero Gotha della banalità e non una telecamera in vista. Tutti giuravano fedeltà a Sunny, il quale si crogiolava nell’attenzione che riceveva e irradiava attenzione in cambio. Furono portate altre sedie. Altra vodka. Furono stappate bottiglie di vino rossa. Altro cibo. Neda si sentiva nel backstage di una messinscena della sua città, vedeva gli attori togliersi il cerone e le maschere. E lei era all’interno, dall’altra parte.