Marco Rossari, L'ombra del vulcano

Un traduttore alle prese con un’opera incandescente vive una profonda crisi dopo la rottura del rapporto con la donna che ha amato per dieci anni: letteratura ed esperienza personale diventano un tutt’uno nel romanzo di Marco Rossari, L'ombra del vulcano, pubblicato da Einaudi. Sotto il vulcano di Malcolm Lowry è un classico della letteratura intriso di vittimismo e fatalismo e questo è lo stato d’animo dell’uomo che si accinge a ritradurlo (la prima edizione italiana risale al 1961). Rossari racconta l’estate del protagonista passata a tradurre sul computer di giorno e a bere (come Lowry) di notte in compagnia di gente varia, sommerso dai ricordi dell’amata e dei viaggi fatti insieme. Un libro su quel particolare mestiere che è il traduttore letterario e sugli abissi della letteratura e su come sia possibile caderci dentro in particolari momenti della nostra vita.

Schivo e dimenticato, nascosto dietro le parole altrui, strapazzato o peggio ignorato dai recensori, ogni traduttore soffre un destino analogo a quello delle spie, e cioè di venire notato solo quando sbaglia. Se è vero che tradurre significa cercare, anzi, inseguire senza mai raggiungere le parole degli altri per migliaia di pagine, è vero anche che questo inseguimento riguarda prima di tutto sé stessi.

Marco Rossari, scrittore e traduttore, è nato a Milano nel 1973. Tra i suoi libri: L'unico scrittore buono è quello morto (Edizioni e/o 2012), Piccolo dizionario delle malattie letterarie (Italo Svevo 2016), Le cento vite di Nemesio (Edizioni e/o 2016) e Le bambinacce (Feltrinelli 2019), scritto a quattro mani con Veronica Raimo. Tra i tanti autori tradotti: Charles Dickens, Mark Twain, Percival Everett, Dave Eggers, Alan Bennett, Hunter S. Thompson, John Niven; è il traduttore, inoltre, della nuova edizione di Sotto il vulcano di Malcolm Lowry (Feltrinelli 2018). Per Einaudi ha curato l'antologia Racconti da ridere (2017) e ha pubblicato Nel cuore della notte (2018) e L'ombra del vulcano (2023).