Silvia Pillin, Un miglio al giorno
La prima maratoneta
In Un miglio al giorno, La prima maratoneta (MIMebù), Silvia Pillin racconta in prima persona la storia di Katherine Switzer, una giovane cresciuta in Virginia che da ragazza scopre il piacere della corsa e sfida i pregiudizi contro lo sport femminile, arrivando nel 1967 a compiere come prima donna iscritta la maratona di Boston. Da bambina Katherine si sente brutta e sbagliata; mentre la sua migliore amica le consiglia di fare la cheerleader, il padre la esorta a coltivare la sua passione per la corsa, allenandosi un miglio al giorno. All’epoca non esistevano allenamenti sportivi per le donne, solo l’hockey aveva una squadra femminile. Grazie alla sua forza di volontà, Katherine viene ammessa a correre con i ragazzi, e diventa anche una giornalista sportiva, pubblicando i suoi primi pezzi sul giornale della scuola. Ammessa alla Syracuse University, conosce Arnie, un assistente allenatore di mezza età che si prende a cuore la sua causa e corre con lei, preparandola per la maratona di Boston. Katherine non dice niente neppure al suo ragazzo Tom e si prepara per l’appuntamento sfidando neve e gelo. Il giorno della maratona subisce l’aggressione fisica dell’organizzatore che non la vuole tra i maratoneti, ma riesce ad arrivare fino in fondo ai quarantadue chilometri, nonostante i piedi sanguinanti, facendo da apripista a milioni di donne dopo di lei. Il libro si chiude con uno scritto in cui Katherine Switzer commenta la propria storia e parla della sua associazione per le donne "261 Fearless" che prende il nome dal numero con cui corse la maratona di Boston nel 1967.
Silvia Pillin è nata a Spilimbergo (PN) nel 1982. Si è laureata in lettere a Padova, ha lavorato per dieci anni in editoria come segretaria editoriale, editor, correttrice di bozze per editori come Mondadori, Fanucci, Salani. Ora vive a Udine e si occupa di marketing online, editing e traduzione. Per EL ha pubblicato Maschiaccio e femminuccia (2020), per Einaudi Ragazzi L’inventario delle mie stranezze (2021).
Che persona sono? Vorrei soltanto essere libera. E felice. Vorrei soltanto essere libera e felice. E continuare a correre, al mio ritmo, fino a quando le gambe mi reggeranno.
Silvia Pillin è nata a Spilimbergo (PN) nel 1982. Si è laureata in lettere a Padova, ha lavorato per dieci anni in editoria come segretaria editoriale, editor, correttrice di bozze per editori come Mondadori, Fanucci, Salani. Ora vive a Udine e si occupa di marketing online, editing e traduzione. Per EL ha pubblicato Maschiaccio e femminuccia (2020), per Einaudi Ragazzi L’inventario delle mie stranezze (2021).