Jan Brokken, La suite di Giava
Ritratto della madre da giovane
Nel 1935 i genitori di Jan Brooken Han e Olga partono per l’Indonesia dove resteranno per dodici anni. In La suite di Java, tradotto da Clauda Cozzi per Iperborea, Brokken stimolato dall’ascolto dei Giardini di Buitenzorg di Godowsky, ripercorre quel periodo così ricco di scoperte per i due giovani olandesi. Olga, che ha solo ventitrè anni, si immerge totalmente nell’atmosfera del luogo, studia alacremente la lingue del posto, dando spesso un grande aiuto al marito impegnato nella sua formazione teologica e insegna a usare la macchina da cucire alle donne. Brokken racconta la difficoltà di restare incinta di Olga, la prima figlia che muore poco dopo la nascita, e la felicità per i due figli avuti dopo questa traumatica esperienza. Ma tutto quello che la coppia ha costruito sull’isola viene spazzato via al momento dell’invasione giapponese, il sogno diventa un incubo e Olga viene internata in un campo con i due figli, uno di uno anno e mezzo e l'altro di tre anni, mentre il marito in un altro dal quale non può comunicare con lei. Quando si ritrovano la leggerezza di un tempo ormai è perduta e dopo poco tornano in Olanda. È lì che nasce Jan, e questo libro, oltre a rievocare una stagione felice, è anche un omaggio alla madre, alla sua sete di conoscenza e alla voglia di vivere che aveva prima di calarsi nel ruolo di moglie del pastore.
Jan Brokken è nato il 10 luglio 1949 a Leida. Scrittore e viaggiatore olandese, ha pubblicato numerosi libri che la stampa ha avvicinato a Graham Greene e Bruce Chatwin, come Jungle Rudy, il suo primo successo internazionale. Iperborea ha pubblicato Nella casa del pianista, sulla vita di Youri Egorov; Il giardino dei cosacchi, sul periodo siberiano di Dostoevskij; il bestseller Anime baltiche, viaggio in un cruciale ma dimenticato pezzo d’Europa; Bagliori a San Pietroburgo, dedicato alla grande città della musica e della poesia russa; I Giusti, ritratto di un eroe che ha trovato il coraggio di opporsi alla brutalità del Nazismo; L’anima delle città, che racconta le esplorazioni dello scrittore sulle orme dei grandi protagonisti dell’arte e della cultura, tra Europa e Giappone.Grazie ai «Giardini di Buitenzorg» ho conosciuto meglio Olga, grazie a quel pezzo musicale e a tutto ciò che ha risvegliato e messo in moto dentro di me. Se non sai chi è la persona che diventerà tua madre, in fin dei conti sai poco di te stesso. Forse per tutto quel tempo avevo voluto tenere mia madre troppo a distanza. Semplicemente perché la amavo troppo, o perlomeno amavo troppo la Olga in lei, e avrei fatto fatica a conciliare quel suo aspetto con ciò che alla fine sarebbe stato il suo destino: diventare la rispettabile moglie del pastore di Rhoon.