Francesco Pala, L'ultimo viaggio di Lenin

L'utopia del comunismo eterno

Vladimir  Il′ič Ul’janov Lenin muore il 21 gennaio 1924 e Stalin dà l’ordine di imbalsamarne il cadavere. La lavorazione dura mesi e ha ottimi risultati. Quando Hitler invade l’Urss, nel 1941, il corpo va spostato in Siberia per evitare che cada nelle mani dei nemici. Comincia così L’ultimo viaggio di Lenin, il romanzo di Francesco Pala che ha vinto la VI edizione del Premio Neri Pozza ed esce ora per questa casa editrice. A Tjumen’ il cadavere di Lenin viene conservato in una scuola e sei soldati lo sorvegliano a turno; quando uno di loro, Antonov, ha un’allucinazione per cui gli sembra che Lenin abbia aperto gli occhi, viene sottoposto a lobotomia. Di fronte alla notizia che le truppe naziste dilagano, il 29 luglio 1942 tutti scappano da Tjumen’ tranne il sergente Dorotov (che da tempo meditava di trafugare il corpo di Lenin) e il soldato Antonov; a loro si aggiunge una donna, Olga, in fuga da un matrimonio combinato; sono loro a portar via la salma che diventa il perno attorno al quale viene costituito lo stato di Leninesia. La seconda parte del romanzo si svolge nel 1953, dopo la morte di Stalin, e la terza nel 1964, quando Nastas’ja, inviata dalla Leninesia, arriva a Mosca con l’intento di scovare tre pericolosi dissidenti (che si rivelano essere vecchie conoscenze del lettore). Un’immersione nell’atmosfera folle dell’Unione sovietica, nei suoi tipi umani, una riflessione sull'utopia egualitaria e le sue distorsioni. 


Non siamo esuli che tornano nella patria perduta. Siamo soltanto cittadini di un Paese, la Leninesia, che abbiamo contribuito a fondare e che non ci vuole più. Non siamo però dei traditori. Né in questo consesso né in altri riveleremo informazioni segrete relative al nostro Paese, per una ragione che non è legata al rispetto per coloro che attualmente gestiscono la Rpl ma alla memoria di un grande uomo morto diversi decenni fa, il cui corpo si trova ancora entro i confini della Leninesia e verso il quale proviamo un deferente rispetto.


Francesco Pala, nato a Nuoro nel 1973, professore di filosofia e storia, è stato direttore responsabile della rivista “Giornale critico di storia delle idee”. Studioso del pensiero postmoderno, ha pubblicato saggi dedicati a G.Deleuze, F. Nietzsche, B.Spinoza e PP. Pasolini. Il suo ultimo romanzo, DDR-Dominio della resa (BIbliotheka), è del 2018.