Antonio Franchini, Il fuoco che ti porti dentro
Premio Mastercard 2024, Libro dell'anno di Fahrenheit
Emanuele Trevi:
Ancora una volta la letteratura ci mostra gli angoli nascosti della vita. Tenerezza e rabbia per i familiari, per le persone che ci sono vicine anche se di un altro secolo, addirittura per gli oggetti di casa. Vicende ordinarie e straordinarie raccontate con maestria da tutti gli autori della nostra cinquina. Ma la storia di Antonio Franchini ci è sembrata la più forte e commovente. Il suo è un libro che rimarrà.
La cerimonia di premiazione si è svolta in occasione della Fiera Più Libri Più Liberi, con la conduzione di Marco Lodoli, presidente di giuria, Sebastiano Nata e Valeria Parrella. L’evento è stato trasmesso in diretta streaming sui canali social (Facebook e Instagram) della fiera.
Sono intervenuti, insieme ai finalisti, i giurati Andrea Carraro, Carlo D’Amicis, Donatella Di Cesare, Maria Ida Gaeta, Filippo La Porta, Annamaria Malato, Sandra Petrignani, Gianluigi Simonetti, Antonio Spadaro e Sandro Veronesi. La giuria completa è composta inoltre da Giulia Caminito, Donatella Di Pietrantonio, Angelo Ferracuti, Carlo Lucarelli, Roberto Saviano ed Emanuele Trevi.
Sempre a Più libri più liberi ad Antonio Franchini è andato il riconoscimento di Libro dell'anno di Fahrenheit, il programma di Radiotre.
Angela, la protagonista di Il fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini (Marsilio) è una donna la cui concezione di vita è improntata al più cupo pessimismo: non crede nell’amicizia, nell’amore, nella solidarietà. Ad allevarla piena di risentimenti è stata sua madre, che ha faticato a mantenersi e mantenerla dopo la morte del marito ed è convinta che gli altri vogliano solo il nostro male. Nel delineare un personaggio che interpreta fino in fondo il suo ruolo di odiatrice seriale, Franchini racconta anche di sé bambino e poi adolescente e poi uomo maturo, sempre un passo a lato rispetto ad Angela, questa madre terribile, che gli ha dato “un’educazione a rovescio”. Fuggito da Napoli appena finita l’università, Franchini trova a Milano nella famiglia dello zio un punto di riferimento diverso e matura un distacco definitivo dal mondo di provenienza. Ma Angela, quando ha esaurito la sua missione di rovinare la vita alla figlia che le è rimasta accanto, parte per Milano, trasferendosi vicino al figlio per trascorrere la sua vecchiaia rancorosa accanto a lui e alla sua famiglia. Un racconto insieme spaventoso e divertente che illumina un modo di concepire la vita e i rapporti umani molto diffuso nel dopoguerra; l’evocazione di un lessico famigliare pieno di luoghi comuni da sfatare; una scrittura che riesce mirabilmente a dar corpo a ricordi ingombranti.
Se devo immaginare la traduzione pratica del pensare male, eccola. Lei e sua madre sono questo: pensano male, pensano solo al male, immaginano solo il male. Peggio, non al male ma a quello che è il male secondo loro. Lo sospettano dovunque, lo vedono. Anzi, lo prevedono. Non penso alla fatica che fanno a vivere così, non penso a loro con pena o commiserazione, penso solo che mi fanno schifo. Mi fa schifo chi mi ha messo al mondo.
Antonio Franchini è nato a Napoli nel 1958. Ha esordito nel 1992 con Camerati. Quattro novelle sul diventare grandi. Per Marsilio ha pubblicato: Quando vi ucciderete, maestro? (1996, 2019), Acqua, sudore, ghiaccio (1998, 2021), L’abusivo (2001, 2020), Cronaca della fine (2003, 2019), Signore delle lacrime (2010, 2020), Memorie di un venditore di libri (2011) e Leggere possedere vendere bruciare (2022). Nel 2020, per NNE, è uscita la raccolta di racconti Il vecchio lottatore. Vive a Milano e lavora nell’editoria.