Claudia Durastanti, Missitalia
Sud, magia, tecnologia
Un luogo, la Val d’Agri, in Lucania; tre donne, Amalia Spada, Ada Barbaro e A; tre tempi, l’epoca di Garibaldi, gli anni cinquanta e un futuro prossimo: il romanzo di Claudia Durastanti, Missitalia, pubblicato da La Nave di Teseo si articola così, mescolando realtà e fantasia, generi, echi e stili letterari diversi. Amalia Spada detta Madre ospita nel suo mausoleo di caverne Rosa, Elisabetta, Amanda e altre persone raminghe; collabora con don Andrea che costruirsce una fabbrica tessile in questo Sud dimenticato dal mondo; finisce per essere abbandonata da tutti, mentre le sue ragazze consumano una vendetta sanguinosa su un tenente. A diciannove anni Ada lavora alla rivista del Magnate e nel corso di una missione antropologica in Lucania percorre i luoghi della comunità di Madre; resta incinta, abortisce, diventa una spia; nata nel 2051 A ha vissuto con il padre militare in val D’Agri, da lì è partita per la Luna, ma quando scopre di essere malata vuole tornare indietro per riassaporare la parola Fine. Un romanzo ricchissimo di spunti che ci fa scoprire un Meridione inedito in cui nel bene e nel male sono le donne a prendere l'iniziativa.
Claudia Durastanti (Brooklyn, 1984) è scrittrice e traduttrice dall’inglese. Il suo romanzo d’esordio Un giorno verrò a lanciare sassi alla tua finestra (2010, nuova edizione La nave di Teseo 2020) ha vinto il premio Mondello Giovani. Ha pubblicato A Chloe, per le ragioni sbagliate (2013), Cleopatra va in prigione (2016) e La straniera (La nave di Teseo 2019), finalista al premio Strega, tradotto in più di 25 paesi e tra i migliori libri del 2022 per il “New Yorker”. Ha una rubrica di musica su “Internazionale”. Cura i libri della Tartaruga.Per combattere contro l'Italia e l'idea di una grande patria, bisognava aderire a una patria minore, ma il Meridione visto in quel modo sempre uguale a sé stesso, come un vento intrappolato in un labirinto di somiglianze, era una corrente vischiosa che rischiava di immobilizzarli tutti. In qualcuno la forza si esauriva, lasciando sogni stucchevoli, mentre i più timidi si ritiravano sgocciolando malinconia dappertutto. Madre li salvava, o almeno ci provava.