Ruggero Cappuccio, La principessa di Lampedusa
Alle origini del Gattopardo
Beatrice Tasca Filangieri di Cutò è la protagonista del romanzo di Ruggero Cappuccio, La principessa di Lampedusa (Feltrinelli), ambientato a Palerno nel maggio del 1943. Beatrice ha settantatré anni, è sempre molto bella e molto temeraria: intorno a lei cadono le bombe degli alleati, ma lei sente il bisogno di tornare nel suo palazzo, di stare tra le sue cose. Il suo arrivo in città non passa inosservato: dalla finestra di fronte, Eugenia, che di anni ne ha ventitré, la spia, le procura del cibo e finisce per confidarle i suoi problemi. Voleva studiare fisica all’università; il padre gliel’ha proibito e in più le ha organizzato un matrimonio con il figlio di un suo socio in affari, mentre lei è innamorata di un puparo. Oltre a prendere sotto la sua protezione Eugenia, che manda in una villa sperduta in campagna per sottrarla alle pretese paterne, Beatrice salva una bambina rimasta sotto le macerie, impedisce a soldati tedeschi di violentare quattro ragazze e nasconde degli ebrei. Ma l’impresa che sta più a cuore a questa donna eccezionale è il racconto del passato; sarà suo figlio Giuseppe Tomasi di Lampedusa dopo la sua morte a consegnare al mondo il romanzo Il gattopardo in cui le idee di Beatrice brilleranno di luce immortale.
Ruggero Cappuccio (Torre del Greco, 1964) è scrittore, drammaturgo e regista. Tra le sue opere: Delirio marginale (premio Idi 1993) e Il sorriso di San Giovanni (premio Ubu novità italiana 1997), di cui ha firmato la regia anche per il cinema. Ha lavorato con Luca Ronconi, Riccardo Muti, Rimas Tuminas e Jan Fabre. Per Rai International ha curato la regia di Lighea, tratto dall’omonimo racconto di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il suo ultimo film è Shakespea Re di Napoli (2023). Con La notte dei due silenzi è stato finalista al premio Strega 2008. Gli altri suoi romanzi sono Fuoco su Napoli (Feltrinelli, 2010; premio Napoli e premio Vittorini, 2011), La prima luce di Neruda (Feltrinelli, 2016) e Capolavoro d’amore (Feltrinelli, 2021). Inoltre ha pubblicato Paolo Borsellino. Essendo Stato (Feltrinelli, 2019), diventato un docufilm che ha diretto per Rai 1 e Rai Storia.
Da molto tempo ho cominciato a credere che il cosiddetto mondo dei sogni e il cosiddetto mondo del reale siano la stessa cosa. Non c'è sogno, non c'è realtà. Non c'è passato, non c'è presente. C’è solo una linea ininterrotta che attraversa tutte le dimensioni e noi la sezioniamo disegnandoci sopra dei puntini che fissano un anno, un secolo, un vivo o un morto, soltanto perché temiamo che se non facessimo così resteremmo schiacciati: le nostre povere ossa non ce la fanno a sostenere l'infinito.
Ruggero Cappuccio (Torre del Greco, 1964) è scrittore, drammaturgo e regista. Tra le sue opere: Delirio marginale (premio Idi 1993) e Il sorriso di San Giovanni (premio Ubu novità italiana 1997), di cui ha firmato la regia anche per il cinema. Ha lavorato con Luca Ronconi, Riccardo Muti, Rimas Tuminas e Jan Fabre. Per Rai International ha curato la regia di Lighea, tratto dall’omonimo racconto di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il suo ultimo film è Shakespea Re di Napoli (2023). Con La notte dei due silenzi è stato finalista al premio Strega 2008. Gli altri suoi romanzi sono Fuoco su Napoli (Feltrinelli, 2010; premio Napoli e premio Vittorini, 2011), La prima luce di Neruda (Feltrinelli, 2016) e Capolavoro d’amore (Feltrinelli, 2021). Inoltre ha pubblicato Paolo Borsellino. Essendo Stato (Feltrinelli, 2019), diventato un docufilm che ha diretto per Rai 1 e Rai Storia.