Cristina Marconi, Stelle solitarie
Un'avventura texana
Al centro di Stelle solitarie di Cristina Marconi (Einaudi) c’è un viaggio a Houston compiuto dall’autrice insieme alla sua amica Vera. Vera, una quarantenne piena di vita, con cui Cristina ha condiviso impegni lavorativi e momenti di svago, ha avuto il cancro, si è curata e ora vuole andare in un centro specializzato in Texas per un consulto. Cristina, che ha appena affrontato il linfoma del marito, decide di accompagnarla. Nel libro il tema dell’amicizia si intreccia con quello del dolore fisico, della debolezza, della paura, della resistenza. C’è una grande difficoltà ad accettare la malattia da parte di chi circonda il malato, non solo i medici spesso non sono preparati a comunicare nel modo giusto con i pazienti, ma anche amici stretti spesso sbagliano le parole o non le trovano mentre può capitare che persone non troppo vicine si dimostrino capaci di un aiuto sostanziale. Marconi esplora tutto questo e insieme ci offre un ritratto inedito della città di Houston, avveniristica e ricca di opere artistiche, capace di far sentire accolto chi arriva fin lì per le cure mediche all'avanguardia.
Cristina Marconi ha vissuto all'estero per sedici anni, prima a Bruxelles e poi a Londra, scrivendo di politica estera, economia e cultura su vari giornali. Nel 2019 ha esordito con il romanzo Città irreale (Ponte alle Grazie) con cui ha vinto i premi Rapallo Opera Prima e Severino Cesari Opera Prima, oltre a essere entrata nella dozzina dello Strega. Nel 2021 ha pubblicato A Londra con Virginia Woolf (Giulio Perrone Editore) e nel 2022 Come dirti addio (Neri Pozza). Per Einaudi ha pubblicato Stelle solitarie (2024). Insegna scrittura alla Scuola Belleville di Milano, la città dove ora abita.
Penso al suo viaggio, a quello che significa per lei essere arrivata qui sotto il cielo sbiadito di questa parte del mondo per sentirsi consolata dalla scienza e da un approccio più arrembante alle cose, che le somiglia e che spero posso anche distrarla. Nella sua ricerca di una cura non posso che farle da scudiera, da accompagnatrice, da spalla, fare quello che abbiamo sempre fatto l’una per l’altra: cercare la bellezza, il nostro linguaggio, commentarla insieme come quando guardavamo Vogue al ritorno dai viaggi di lavoro.
Cristina Marconi ha vissuto all'estero per sedici anni, prima a Bruxelles e poi a Londra, scrivendo di politica estera, economia e cultura su vari giornali. Nel 2019 ha esordito con il romanzo Città irreale (Ponte alle Grazie) con cui ha vinto i premi Rapallo Opera Prima e Severino Cesari Opera Prima, oltre a essere entrata nella dozzina dello Strega. Nel 2021 ha pubblicato A Londra con Virginia Woolf (Giulio Perrone Editore) e nel 2022 Come dirti addio (Neri Pozza). Per Einaudi ha pubblicato Stelle solitarie (2024). Insegna scrittura alla Scuola Belleville di Milano, la città dove ora abita.