Michele Mari, Locus desperatus

Consegnarsi agli oggetti

Il rapporto con le proprie cose, dagli oggetti collezionati, ai quadri, ai libri, è al centro del romanzo di Michele Mari, Locus desperatus, pubblicato da Einaudi. Mari immagina che l’io narrante trovi una croce sulla propria porta a indicare una minacciosa ingiunzione di sfratto, e poi incontri una serie di strani figuri che gli ribadiscono in vario modo che deve lasciare la sua casa. Il protagonista si muove affannosamente tra l'abirazione in città e quella in campagna; prova a portare in salvo alcune cose; scopre che altre stanno perdendo consistenza (dimentica il contenuto dei libri amati, trova vecchie fotografie sfocate); altre ancora subiscono strane metamorfosi (come l’urna con le ceneri di sua madre che si agita e forse contiene ceneri di un’altra persona, un’ex compagna di scuola). In tutto questo l’uomo non sa più se è lui, o un altro che gli assomiglia… L’impresa compiuta da Mari in questo romanzo ricchissimo di echi letterari è quella di raccontare il terrore della perdita di sé con fine umorismo: leggendolo si sorride e si rabbrividisce.

Io avevo dato senso e vita alle cose, scegliendole, collezionandole, amandole, considerandole parte di me, immettendovi la mia energia, e loro mi avevano sempre restituito tutto contribuendo alla mia identità e alla mia biografia, modulando i miei pensieri e i miei sogni... Senza le mie cose io non sarei stato piú io, e senza di me (lo aveva insinuato anche Asfragisto, nel nostro primo colloquio) loro non sarebbero state piú loro: per questo, pateticamente, avevano creato un mio simulacro, che in mia assenza avrebbe dato loro l'illusione di essere sempre con me...
 

Michele Mari è nato a Milano nel 1955. Ha scritto: Di bestia in bestia (Longanesi 1989; Einaudi 2013), Io venía pien d'angoscia a rimirarti (Longanesi 1990; Marsilio 1998; Einaudi 2016), La stiva e l'abisso (Bompiani 1992; Einaudi 2002 e 2018), Euridice aveva un cane (Bompiani 1993; Einaudi 2004), Filologia dell'anfibio (Bompiani 1995; Laterza 2009; Einaudi 2019), Tu, sanguinosa infanzia (Mondadori 1997; Einaudi 2009), Rondini sul filo (Mondadori 1999), I sepolcri illustrati (Portofranco 2000), Tutto il ferro della torre Eiffel (Einaudi 2002 e 2020), I demoni e la pasta sfoglia (Quiritta 2004; Cavallo di Ferro 2010; il Saggiatore 2017), Cento poesie d'amore a Ladyhawke (Einaudi 2007), Verderame (Einaudi 2007 e 2023), Milano fantasma (edt 2008, in collaborazione con Velasco Vitali), Rosso Floyd (Einaudi 2010), Fantasmagonia (Einaudi 2012 e 2022), Roderick Duddle (2014 e 2016), Leggenda privata (Einaudi 2017 e 2021), Dalla cripta (Einaudi 2019), La morte attende vittime (Nero 2019), Le maestose rovine di Sferopoli (Einaudi 2021) e Locus desperatus (Einaudi 2024). Per Einaudi ha anche curato e tradotto La Macchina del Tempo. Fra le sue traduzioni, opere di Stevenson, Wells, Crane, London, Orwell, Steinbeck, Gombrowicz.