Vladimiro Bottone, Il peso del sangue

I protagonisti de Il peso del sangue di Vladimiro Bottone sono Troise, un funzionario fascista che da Napoli si è trasferito a Torino e Miriam Pescarolo, una giovane ebrea che è sfuggita per un pelo alla retata che è stata fatta della sua famiglia. Siamo nel 1944 e Miriam, rimasta sola, si arrabatta senza soldi e senza protezioni: Troise la incontra per strada mentre sta cercando di rubare una tessera per il cibo. La salva e la porta a casa sua: ha capito che è ebrea, ma è così attratto da lei che la sua priorità è proteggerla. Tra loro si sviluppa una relazione intima e appassionata nonostante tutto. Nel frattempo Carlo, un giovane storico dell’arte che fa da informatore a Troise, comincia a capire che i figli del suo professore, Emanuela e Manfredi, sono coinvolti nella Resistenza. Il vile Carlo è infatuato di Emanuela mentre non sopporta il fratello ed è pronto ad offrire a Troise lui e i suoi amici che lo hanno sempre snobbato. Ma Miriam fa amicizia con Emanuela e lei ci mette un attimo a scoprire la sua vera identità. Finché i capi di Troise non si accorgono che la finta sorella di Troise è in realtà una sua protetta ebrea…. Il romanzo di Bottone mette a fuoco un'epoca di disfacimento in cui si evidenziano virtù e miserie umane che in altri tempi sarebbero passate inosservate.

Assente al mondo esterno, all’auto che sembra andare da sé, alla città che si svolge oltre i finestrini come un film ai titoli di coda, Troise misura l’estensione della propria solitudine prima di Myriam, in assenza di Myriam. E tutto il silenzio polare che lo circondava prima di lei. 

Vladimiro Bottone, nato a Napoli nel 1957, vive e lavora a Torino. Ha pubblicato i romanzi L’ospite della vita (1999, selezionato al Premio Strega 2000), Rebis (2002), giunto alla seconda edizione, Mozart in viaggio per Napoli (2003), Vicaria (2015) pubblicato da Rizzoli e Non c'ero mai stato (Neri Pozza, 2020). Collabora alle pagine culturali de Il Corriere del Mezzogiorno e de L'Indice dei libri del mese.