Maria Rosaria Valentini, Cinquanta lune

Le varie facce della maternità

Gi, la protagonista di Cinquanta lune (Castelvecchi) di Maria Rosaria Valentini, a trentanove anni viene colta dal desiderio di maternità e decide di intraprendere il percorso della fecondazione assistita. Mentre affronta le visite in Italia e le trasferte in Danimarca la accompagna il pensiero della nonna Coralla, a cui è sempre stata molto legata. Coralla, giovanissima, dopo la prematura morte della madre Fiorina, aveva lasciato da sola la Svizzera, i parenti paterni, e aveva trovato rifugio nel paese di Spilungo dalla zia Violina e dallo zio Aurelio; rimasta incinta senza mai dire di chi, aveva partorito Cora e aveva aperto un negozio di biscotti. Nel romanzo di Valentini il racconto della maternità di Gi, s’intreccia con il racconto della maternità della bisnonna, della nonna, e della madre: storie molto diverse tra loro perché non c'è un solo modo di rapportarsi ai figli, quelli portati in grembo e quelli incontrati lungo il percorso di vita. 

Mentre io pensavo a nonna e mamma insieme, l’idea si è affacciata. Immodesta. Davvero mi scocciava che mi cogliesse così: svestita, con l’asciugamano sulle spalle, i capelli bagnati, le natiche nude. In piedi – sì ma con la pianta destra a sfregare il dorso sinistro, in cerca di calore. Le ho parlato come se fosse una persona. Le ho detto di lasciarmi in pace. L’idea, invece, ha mosso un solo passo indietro e subito dopo è tornata a soffiarmi sul collo. Ha vinto lei. Con poche mosse.


Maria Rosaria Valentini ha pubblicato Mimose a dicembre (Keller), Magnifica (Sellerio), Il tempo di Andrea (Sellerio). Magnifica vince il premio Onor d’Agobbio Città di Gubbio nel 2016 e il premio Biblioteche di Roma nel 2017. Il romanzo esce in Germania da DuMont Verlag, in Francia da Denoël e in tascabile da J’ai lu. Del 2019 è la raccolta di poesie E il sonno non ha buio (Perrone).