Giuliana Zeppegno, L'indignata

Decolonizzare l'immaginazione

Al centro dell’Indignata, il libro di Giuliana Zeppegno, pubblicato da TerraRossa Edizioni, c’è la scomparsa di Teresa Morales, una donna cilena di trentotto anni, che vive da molti anni a Madrid e gestisce un bar sempre pieno dei suoi amici. Siamo nel 2014 e per le strade della capitale spagnola già da qualche anno dilagano le proteste liberatarie e anarchiche; gli amici di Teresa sono così preoccupati dalla sua sparizione da rivolgersi alla polizia. Man mano che la narrazione procede, passando dal punto di vista di Giulia, che dall'Italia si è trasferita in Spagna ed è l'alter ego dell'autrice; di David, che è tornato da una ricerca antropologica in Perù in crisi identitaria; e del librario e attivista Andrés, conosciamo meglio Teresa, i suoi amori, i suoi contrasti con la famiglia d'origine, fino alla sorpresa finale. Un romanzo corale con una solida trama e personaggi credibili, che illumina un momento della nostra storia recente fatto di lotte e di speranze collettive, di resistenza ai modelli imperanti e di utopie.

L’uguaglianza è un cammino impervio, un orizzonte più che una realtà. Ce la metto tutta, ma i dubbi mi divorano. Spacco il capello in quattro, analizzo ogni dettaglio fino a polverizzarlo. NB: anche meno, Giulia, anche meno. Ho chiesto a Jorge e ad Andrés se si sentono anarchici e loro hanno riposto che anarchici è una parola grossa. Chi può dire di esserlo davvero? Una sensibilità libertaria, questo sì. Sono tutti libertari, i miei amici, e tutti eludono la mia domanda.

Giuliana Zeppegno è nata in provincia di Torino nel 1980. Autrice di testi scolastici, insegnante di italiano come lingua straniera e traduttrice dallo spagnolo, dal 2010 vive a Madrid, dove ha svolto un postdottorato in teoria della letteratura. Ha esordito nel 2022 con La luce che pioveva (L’orma editore).