Giulio Perrone, Tante parole, poi l'amore

Tradire i propri desideri

In Tante parole, poi l’amore (Sem), Giulio Perrone segue dieci personaggi nell'arco di una giornata, dalle nove della mattina alle otto della sera: sono collegati tra loro da una partita di basket che si terrà tra ex compagni di scuola a vent'anni da quando l'avevano giocata. Ognuno di questi quarantenni si trova incastrato in una relazione che non lo soddisfa, o aspira a un oggetto d’amore che gli si sottrae. C’è poi una ragazza in coma che potrebbe essere eletta a simbolo dello stato in cui si trovano gli altri: una mancata presenza a sé stessi, un’incapacità di perseguire in modo limpido i propri desideri, ma anche la speranza che tutto possa cambiare da un momento all'altro.

Quel senso di frustrazione che prima ha letto chiaro negli occhi di Augusto continua ad assillarlo, a lasciare aperto uno spiraglio nel suo pensiero cinico. Possibile che esista un modo differente di concepire la vita? Possibile che quel sistema così perfetto in cui ha incasellato la sua possa crollare? Si tratta di qualcosa che ha a che fare con le sue paure più profonde, con tutto quello che ha pensato di aver lasciato indietro, dimenticato, cancellato. Ma è ancora tutto li.


Giulio Perrone vive a Roma, dove nel 2005 ha fondato la casa editrice che porta il suo nome. Ha pubblicato L’esatto contrario (Rizzoli 2015), Consigli pratici per uccidere mia suocera (Rizzoli, 2017), L’amore finché resta (HarperCollins, 2019) e America non torna più (HarperCollins, 2021).