Sandra Newman, Julia

1984 visto dalla parte delle donne

In Julia, tradotto da Claudia Durastanti per Ponte alle Grazie, Sandra Newman riporta il lettore all'interno di 1984 di George Orwell, ma racconta quello scenario apocalittico dal punto di vista di Julia, l’amante di Winston Smith. Siamo ad Airstrip One, un’Inghilterra del futuro immersa in una guerra perenne, devastata da bombe e governata da una brutale dittatura. I prolet tentano di sopravvivere come possono, gli altri lavorano per il partito e solo i membri del Partito Interno godono di lussi e privilegi; tutti sono perennemente sorvegliati da telecamere e dappertutto viene diffuso il messaggio del Grande Fratello. Julia ha perso entrambi i genitori per la causa rivoluzionaria, lavora come meccanica, vive in un ostello femminile, ama il sesso e cerca di farlo ogni volta che può. Ma nulla sfugge al Grande Fratello e Julia viene assoldata dal temibile O’Brien per incastrare  Winston e altri due uomini che si incontrano con lei nella vecchia bottega di Weeks. Nel romanzo di Newman, voluto e approvato dalla Fondazione Orwell, emerge la condizione della donna sotto uno stato illiberale e la speranza che esista una via d'uscita dalla perdita delle libertà.

Pensi che sia possibile costruire un mondo segreto in cui puoi vivere come ti pare, che ti bastino solo fortuna, astuzia e sfacciataggine e allora sei al sicuro. Ma l’individuo è sempre sconfitto. Devi capire che sei spacciata… e credo che in fondo tu lo sappia. 


Sandra Newman (Boston 1965), autrice di cinque romanzi, è tra le più originali scrittrici statunitensi contemporanee. Ha raggiunto il successo internazionale con I cieli, pubblicato da Ponte alle Grazie nel 2019.