Carlo Calabrò, Meccanica di un addio

L'imprenditore sognatore

Ambientato ad Araxá do Oeste, in Amazzonia, Meccanica di un addio di Carlo Calabrò, pubblicato da Marsilio, racconta di Florian Kaufmann, un ingegnere svizzero, che è finito a dirigere una ditta di legname ecosostenibile all'interno della foresta. Mentre lui si ostina a pensare di potercela fare, ed è tormentato dai rimorsi per la morte della sorella che era venuta a trovarlo a San Paolo, il vicino polacco dà fuoco all'azienda. Florian riesce fortunosamente a farsi rimbosare dall’assicurazione e riparte più agguerrito di prima; l’omicidio del polacco però dà il via a nuove difficoltà e queste sono davvero insormontabili, anche per un imprenditore a tutti i costi come lui. Un libro pieno di colpi di scena, animato da un registro ironico che si applica al protagonista e ai suoi sforzi, ma anche a una polizia del tutto inefficiente, e ai temibili capi del cartello di droga boliviano. Siamo in Brasile, ma l'autore suggerisce che in qualsiasi parte del mondo "la libera iniziativa dell'imprenditore è uno dei più colossali raggiri della contemporaneità".

Il Brasile è così. Pensi di esserti lasciato alle spalle una fase storica, o personale, e cominci a costruire qualcosa di nuovo. E poi invece la stessa dinamica si ripropone, ritorna come un peperone digerito male. Succede con sindaci, governatori e presidenti che risorgono dalle proprie ceneri. Con storie di letto mai concluse che si riaccendono, anche al momento sbagliato. Oppure, come in questo caso, con un piromane che ci riprova.

Carlo Calabrò è nato a Palermo. Bioingegnere per formazione, sceneggiatore e attore per passione, è stato anche consulente, banker e imprenditore tra Parigi e San Paolo. Sposato, due figli, vive e lavora a New York.