Carmine Abate, L'olivo bianco
Una storia di restanza
Finito il liceo scientifico, Antonio deve decidere cosa fare della sua vita: restare a Spillace, in Calabria, dove è nato, o emigrare al Nord Italia o in Germania? Lui sa solo che vuole stare con Elena, la ragazza di cui è innamorato. In L’olivo bianco, Carmine Abate mette in scena Antonio e la sua famiglia, composta dal padre operatore-idraulico forestale, la madre e la nonna Sofia. Quest’ultima, molto anziana e molto lucida, racconta al ragazzo di Luca, un suo cugino che prima di partire per l’America le ha lasciato il terreno dove ha piantato degli ulivi. In attesa di capire cosa fare di sé e di riprendere i contatti con Elena, che si è trasferita a Milano per i problemi di salute del padre, Antonio lavora sul terreno di Luca. Il risultato è talmente soddisfacente da far venire voglia al protagonista di metter su casa proprio lì… Una storia di resistenza e di amore per la natura, il cui simbolo è la pianta del raro olivo bianco che torna a dare i suoi frutti.
Carmine Abate è nato nel 1954 a Carfizzi, un paese arbëresh della Calabria. Emigrato da giovane ad Amburgo, oggi vive in Trentino. Come narratore ha esordito in Germania con Den Koffer und weg! (1984) e in Italia con Il ballo tondo (1991), cui sono seguiti raccolte di racconti e romanzi di successo. Con La collina del vento (Mondadori 2012) ha vinto il 50° Premio Campiello. I suoi libri, vincitori di prestigiosi premi, sono tradotti in numerosi Paesi. Per Aboca Edizioni ha scritto L’albero della fortuna (2019).Davanti ai nostri occhi si apriva una calda notte di agosto, fatta di chiacchiere adolescenziali, sebbene fossimo maggiorenni, e boccali di birra per spegnere l’incendio che ci divampava dentro. Riccardo e Marco avevano conseguito il diploma di perito industriale da due anni, io la maturità scientifica da poche settimane. Nessuno di noi sapeva cosa fare dopo l’estate: se emigrare in Germania o stabilirsi in Altitalia o cercarsi un lavoro precario in zona o iscriversi all’università o provare a farsi assumere dal Comune, garantendosi il posto più ambito dalla maggioranza dei giovani di Spillace.