Raffaella Romagnolo, In fondo al buio

Lontano da casa

Ambientato tra Torino e Casale Monferrato negli anni 1942-1943, In fondo al buio di Raffaella Romagnolo (Pelledoca), racconta di Emanuele, un ragazzino ebreo genovese che viene nascosto dai genitori in un orfanatrofio torinese. L’undicenne è molto indisciplinato: nella prima scena si nasconde per non scendere nel rifugio antiaereo durante un bombardamento e rischia la vita aggirandosi per la città, ma viene ritrovato dall'eroica direttrice. Suo compagno di scorribande è di solito l'amico Franco, che ama come lui trasgredire alle regole, ma è un poì più assennato anche perché ha qualche anno di più. Dopo un primo trasferimento in una villa fuori Torino, i ragazzi vengono portati a Casale Monferrato; Franco se n’è andato e con Emanuele continuano a sentirsi per lettera. Ispirandosi a storie vere, Romagnolo immerge il pubblico dei suoi giovani lettori negli anni convulsi della fine del fascismo, fa sentire loro il freddo, la fame, i pericoli che erano all’ordine del giorno e infine la gioia seguita alla Liberazione.

Seguimi, gli disse la direttrice. Animo, giovanotto, gli disse il padre infilandogli in tasca una manciata di caramelle all’anice. Lui, muto. Fu il momento peggiore. 


Raffaella Romagnolo è nata a Casale Monferrato nel 1971, e vive sulle colline tra Piemonte e Liguria, dove insegna materie letterarie in un liceo e collabora con il quotidiano Il secolo XIX. Ha pubblicato diversi romanzi. Tra i più recenti La figlia sbagliata (2015, candidato al Premio Strega), Destino (2018), Di luce propria (2021, vincitore del Premio Pisa). Con Il cedro del Libano (2023) ha vinto la prima edizione del Premio Campiello Natura e con Aggiustare l’universo (2023) è stata finalista al Premio Strega 2024. Il romanzo Respira con me (Pelledoca, 2019) è stato finalista al Premio Strega Ragazzi e Ragazze 2020.