Un'anima persa di Giovanni Arpino secondo Bruno Quaranta

La necrosi del mondo borghese

Uscito la prima volta nel 1966, Un'anima persa di Giovanni Arpino torna per le edizioni Cliquot con una prefazione di Bruno Quaranta. Il romanzo racconta in prima persona i giorni degli esami di maturità classica di Tino, un diciassettenne orfano di entrambi i genitori. Dall'orfanatrofio di provincia in cui è cresciuto, il ragazzo arriva a Torino, ospite degli zii nella loro casa in collina. Un'abitazione borghese che nasconde al suo interno un personaggio inquietante: la zia Galla descrive a Tito il Professore, fratello gemello di suo marito Serafino, che da quando è uscito di senno vive chiuso in una stanza intento a filmare insetti. Finita una delle sue prove d'esame, Tino va a prendere lo zio all’azienda del gas dove sa che lavora, ma gli viene detto che l'ingegnere si è licenziato da anni. È la prima di una serie di scoperte che il protagonista fa riguardo ai suoi strani parenti. Un romanzo che getta una luce livida sulla città di Torino e sui suoi abitanti, scritto con un linguaggio di sorprendente modernità.

Non ho più forza per combattere la mia paura, ormai vi nuoto dentro come nel solo elemento assegnatomi, naturale e quindi insostituibile. Mi sembra che non potrò toccare altro segreto, che nient'altro forse mi capiterà, se non una più o meno sgocciolata ripetizione di questa storia, l'unica che il mondo degli adulti ha saputo porgermi come ammaestramento.

Giovanni Arpino (Pola 1927 – Torino 1987), cresciuto e maturato nell’ambiente intelletuale torinese (città alla quale rimase sempre affezionato nei suoi scritti), si avviò alla carriera di scrittore nell’immediato dopoguerra, esordendo per Einaudi nella collana dei Gettoni di Vittorini con Sei stato felice, Giovanni (1952). Pubblicò negli anni molte opere per tutti i maggiori editori (Einaudi, Mondadori, Rizzoli, Garzanti), vincendo il premio Strega nel 1964 con L’ombra delle colline e il premio Campiello nel 1980 con Il fratello italiano. Fu giornalista sportivo per il “Guerin Sportivo” e “La Stampa”, e nell’ultimo periodo si dedicò alla cronaca per “il Giornale” di Montanelli.

Bruno Quaranta è nato a Torino nel 1953, dove ha seguito gli studi di Giurisprudenza. Formatosi al Giornale di Indro Montanelli, è redattore e critico letterario del settimanale culturale de La Stampa. È tra i curatori dell'opera omnia di Giovanni Arpino edita da Rusconi. Ha pubblicato un libro intervista con Arpino; è autore di Stile e stiletto. La Juventus di Giovanni Arpino (Limina), Piemonte. Il cuore nobile dell'Italia (White Star) e Parole di legno. Xilografie, la rivista Smens, opere di Gianfranco Schialvino e Gianni Verna (Ass. Culturale Marcovaldo).