Besnik Mustafaj, L'estate senza ritorno
Il sogno dell'amore perduto
Sana è sola in casa una domenica, intenta a fare le pulizie, quando si trova davanti Gori, il suo amato, che la vuole portare in vacanza al mare. Comincia così, L’estate senza ritorno, il romanzo di Besnik Mustafaj, uscito per la prima volta in Albania nel 1989 e ora riproposto da Bibliotheka nella traduzione di Julian Zhara. Mustafaj racconta le giornate di Sana e Gori: la loro gioia nel ritrovarsi, la stanchezza di lui. Il fascino di questo libro sta nell’equilibrio tra realismo e surrealismo: il lettore intuisce che Gori è morto e che è con il suo fantasma che Sana si confronta e insieme sente come il desiderio della donna di riaverlo tra le sue braccia dia al personaggio una consistenza quasi materiale. Con Besnik Mustafaj abbiamo ripercorso la travagliata storia editoriale di questo libro e ricostruito il suo punto di partenza.
Besnik Mustafaj è tra i maggiori scrittori albanesi contemporanei, è stato Ambasciatore in Francia dal 1992 al 1997, Ministro degli Esteri dal 2005 al 2007, per poi dimettersi e dedicarsi definitivamente alla scrittura.Autore di numerosi romanzi, saggi e raccolte poetiche, le sue opere sono tradotte in molte lingueLa baciò a lungo, senza fermarsi. Ma era un bacio così leggero che Sana, stranamente, per quanto si sforzasse di stringere la bocca a quella di Gori, premere il corpo verso il suo, non riusciva a sentire la pressione delle labbra, il calore della bocca sulla sua. Ma sapeva che lui la stava baciando, ne era sicura e si incolpò per non riuscire a godersi il momento come avrebbe dovuto.