Pietro Grossi, Qualcuno di noi
La vita nascosta
A raccontare un percorso di vita, dagli anni dell’infanzia a quelli della maturità, nel romanzo Qualcuno di noi di Pietro Grossi (Mondadori) non è un io, ma un noi. Un personaggio multiplo che sin da piccolo mostra una spiccata propensione per la finzione: adora dire bugie. Si fa operare di appendicite simulando tremendi dolori addominali; finge di aver perso la memoria e si fa sottoporre a Tac; racconta che il suo migliore amico è morto e si gode il compatimento di chi lo circonda. Il protagonista viene da un'agiata famiglia toscana con radici anche negli Stati Uniti; comincia a viaggiare molto giovane ed esplora varie parti del mondo, dedicandosi a esperienze estreme, dall'alcol a ogni tipo di droga. La scrittura è la scoperta di poter usare in modo costruttivo la propria capacità di invenzione, e tra i fari in questa accidentata navigazione spiccano i nomi di Enzo (Siciliano) e Antonio (Sellerio). La storia di un progressivo appropriamento di sé e degli abissi sfiorati.
Pietro Grossi (Firenze, 1978), con i suoi otto volumi tra romanzi e raccolte di racconti, ha vinto alcuni dei più importanti premi italiani. Abita, con sua moglie e i suoi figli, in Toscana.
Andiamo a giro a fare i sacerdoti della vita...
Viti, vivi, vivi, vivi...
Ma tutto ciò che siamo in grado di fare è starcene chiusi in una stanza a filtrare tutto attraverso quei dannati fogli di carta.
Scappiamo, scappiamo di continuo, da sempre.
Con le nostre invenzioni.
Con i cazzotti.
Con le droghe.
Con i viaggi.
Con i libri.
E mentre lo facciamo ci diciamo anche che invece stiamo vivendo.
Pietro Grossi (Firenze, 1978), con i suoi otto volumi tra romanzi e raccolte di racconti, ha vinto alcuni dei più importanti premi italiani. Abita, con sua moglie e i suoi figli, in Toscana.