Emiliano Sbaraglia, Leggere Dante a Tor Bella Monaca
L'esempio è tutto
Mettendo insieme i ricordi di dieci anni di insegnamento nella periferia di Roma, Emiliano Sbaraglia in Leggere Dante a Tor Bella Monaca (edizionei e/o) ricostruisce l'anno scolastico di una terza media, caratterizzato soprattutto dalla scoperta del più grande poeta italiano. Studiare la Divina Commedia, come qualsiasi altra opera letteraria vuol dire imparare nuove cose e nuove parole: Marvin, Saomi, Emerick, Danilo, Samuel, Beatrice e gli altri sono incuriositi dai versi danteschi, così come dalla biografia travagliata del poeta, e non si lasciano spaventare dalle difficoltà dell'impresa. A coronamento della lettura viene organizzata una gita a Firenze, che riesce benissimo nonostante tutte le difficoltà pratiche. Quello di Sbaraglia è un invito ad agire: c'è bisogno di professori professionisti professionali, non è più il tempo dell'insegnante missionario, bisogna lavorare nel modo migliore a seconda del contesto in cui ci si trova, e offrire a studenti e studentesse gli strumenti per poter vivere da persone libere e capaci di orientarsi in un mondo sempre più complicato.
Emiliano Sbaraglia insegna materie letterarie nella scuola pubblica italiana. Nel gruppo fondatore dell’Associazione di scrittori “Piccoli Maestri”, collabora alle pagine culturali di Collettiva.it. Tra i suoi libri La scuola siamo noi (2007), Il bambino della spiaggia (2009), La scuola è aperta a tutti? (2014), I sogni e gli spari (2017), Ideario Berlinguer (2024).Dante è più bello insegnarlo a scuola. Nella scuola. Nella scuola pubblica, periferia o centro fa lo stesso. Lo senti vivo più che mai, come fosse seduto accanto a te. Leggendolo in classe sembra quasi di ascoltare la sua voce che parla agli allievi, rapiti da quei suoni ancora estranei, eppure tanto familiari.