La Città vuota di Mina
Un inedito ricordo di Amadeus
Ospite di Riccardo Rossi nella rubrica I miei vinili, Amadeus ricorda Città vuota.
Canzone simbolo degli anni Sessanta, Il brano è il 58° singolo di Mina e un grande classico del suo repertorio. Pubblicato nel dicembre del 1963 per l'etichetta Ri-Fi, entrerà a far parte dell'album Studio Uno (che esce nel 1965). È la versione italiana del successo internazionale di Gene McDaniels It's a Lonely Town, arrangiata da Piero Gosio, che ne cura anche la direzione orchestrale.
Il pezzo sembra studiato per esaltare le caratteristiche peculiari della voce di Mina: la melodia si alza progressivamente verso toni sempre più acuti raggiungendo il culmine nell'inciso. Nel suo testo in italiano Giuseppe Cassia non esegue una mera traduzione dall'inglese, ma interpreta le liriche dipingendo un'atmosfera cromatica triste e struggente che ben si adatta alla musica del brano.
Questa canzone segna anche il ritorno di Mina in televisione dopo un anno di ostracismo per le note vicende familiari (la nascita del suo primo figlio, Massimiliano, concepito in seguito all'unione con Corrado Pani, ancora formalmente sposato con l'attrice Renata Monteduro, le causa una "quarantena" da parte della Televisione di Stato, mentre una parte della stampa continua ad additarla come peccatrice pubblica). Nella puntata del 10 gennaio 1964 de La fiera dei sogni Mina è finalmente ospite di Mike Bongiorno. Già il giorno dopo la trasmissione il singolo entra nella top ten dei 45 giri più venduti.
Nel corso dei decenni Mina ne realizza diverse versioni.
Nel 1964 ne incide la versione spagnola, con il titolo di Ciudad solitaria e il testo di Augusto "C. Mapel" Algueró, e quella tedesca, Die größte Schau , con il testo di Fini Busch. Nel 1978 è la volta di un remake in stile disco ideato e arrangiato da Pino Presti con l'inserimento di virtuosismi jazzistici. Il brano diventa uno dei singoli di maggior successo dell'estate di quell'anno, raggiungendo ad agosto il 5º posto nella classifica delle vendite settimanali.
Nel 2012 il brano conosce una rinnovata fortuna grazie allo spot pubblicitario di una linea di profumi di Dolce & Gabbana che lo usa come colonna sonora. Diventerà infine l'inno degli spot pubblicitari della pasta Barilla.
Canzone simbolo degli anni Sessanta, Il brano è il 58° singolo di Mina e un grande classico del suo repertorio. Pubblicato nel dicembre del 1963 per l'etichetta Ri-Fi, entrerà a far parte dell'album Studio Uno (che esce nel 1965). È la versione italiana del successo internazionale di Gene McDaniels It's a Lonely Town, arrangiata da Piero Gosio, che ne cura anche la direzione orchestrale.
Il pezzo sembra studiato per esaltare le caratteristiche peculiari della voce di Mina: la melodia si alza progressivamente verso toni sempre più acuti raggiungendo il culmine nell'inciso. Nel suo testo in italiano Giuseppe Cassia non esegue una mera traduzione dall'inglese, ma interpreta le liriche dipingendo un'atmosfera cromatica triste e struggente che ben si adatta alla musica del brano.
Questa canzone segna anche il ritorno di Mina in televisione dopo un anno di ostracismo per le note vicende familiari (la nascita del suo primo figlio, Massimiliano, concepito in seguito all'unione con Corrado Pani, ancora formalmente sposato con l'attrice Renata Monteduro, le causa una "quarantena" da parte della Televisione di Stato, mentre una parte della stampa continua ad additarla come peccatrice pubblica). Nella puntata del 10 gennaio 1964 de La fiera dei sogni Mina è finalmente ospite di Mike Bongiorno. Già il giorno dopo la trasmissione il singolo entra nella top ten dei 45 giri più venduti.
Nel corso dei decenni Mina ne realizza diverse versioni.
Nel 1964 ne incide la versione spagnola, con il titolo di Ciudad solitaria e il testo di Augusto "C. Mapel" Algueró, e quella tedesca, Die größte Schau , con il testo di Fini Busch. Nel 1978 è la volta di un remake in stile disco ideato e arrangiato da Pino Presti con l'inserimento di virtuosismi jazzistici. Il brano diventa uno dei singoli di maggior successo dell'estate di quell'anno, raggiungendo ad agosto il 5º posto nella classifica delle vendite settimanali.
Nel 2012 il brano conosce una rinnovata fortuna grazie allo spot pubblicitario di una linea di profumi di Dolce & Gabbana che lo usa come colonna sonora. Diventerà infine l'inno degli spot pubblicitari della pasta Barilla.