Giuseppe Sinopoli: fra il gesto e il suono
Il 20 aprile 2001 ci lasciava il grande direttore
Alla fine del 1972, Sinopoli si trasferì a Vienna dove studiò direzione e analisi. Nel 1975, dopo anni dedicati alla composizione, scoprì la propria vocazione per la direzione d’orchestra, con una particolare, ma non esclusiva, attenzione al repertorio contemporaneo.
Il 1980 fu l’anno della sua affermazione internazionale con la concertazione di tre opere verdiane: Macbeth a Berlino, Aida ad Amburgo e Attila a Vienna. Come direttore, collaborò con la New York Philharmonic, la Chicago Symphony, i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Israel Philharmonic, la Philharmonia di Londra, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Deutsche Oper di Berlino, la Staatskapelle di Dresda, i complessi della Rai (compresa l’Orchestra Nazionale, nata nel 1994), il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro alla Scala. Morì a Berlino, sul podio della Deutsche Oper, il 20 aprile 2001, colpito da infarto, mentre dirigeva il III atto di Aida.
Dagli anni Ottanta, Giuseppe Sinopoli aveva nutrito anche un profondo interesse per l’archeologia del vicino oriente antico, collezionando una preziosa raccolta di reperti, oggi conservata nel museo Aristaios attiguo alla sala a lui intitolata nel Parco della Musica di Roma. Nel mese della morte, avrebbe dovuto discutere la tesi in Archeologia presso l’Università degli studi “La Sapienza” di Roma, che nel novembre del 2002 gli conferì la laurea alla memoria.Io sono veneziano, ma la mia formazione musicale è soprattutto tedesca. Ho certe mie caratteristiche diverse da quelle dei direttori italiani. Per esempio, io desidero un ritardo nell’attacco dell’orchestra, rispetto a quanto avviene abitualmente in Italia sul gesto del direttore; un tempo, breve, ma esistente, di riflessione, di coscienza fra il gesto e il suono. In questo modo son convinto che i professori siano costretti a sentire il tempo interiore, che è una cosa diversa dal tempo comandato dal direttore
Giuseppe Sinopoli
Vorrei che non si ricordasse la mia faccia o il mio nome come quello d’uno che è bravo, uno che dirigeva molto bene non si sa più che cosa; vorrei, come finora spero sia accaduto, che si ricordasse semplicemente come ho diretto Mahler, o Schumann, o Verdi. Sono ambizioso, sono anche orgoglioso, sono anche forse quello che si dice figlio di buona donna, ma non vorrei mai che qualcuno mi ritenesse bravo e non sapesse quando gli sono apparso tale, e perché
Giuseppe Sinopoli
Dall'Auditorium "Arturo Toscanini" della Rai di Torino, l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai esegue la Sinfonia n. 4 in mi min op. 98 di Johannes Brahms.
Registrazione del 24 settembre 1994, per la regia televisiva di Paola Longobardo.
Direttore dell’Orchestra: Giuseppe Sinopoli