Fra innovazione e tradizione
Da "Settimo giorno", 1974
In questo brevissimo estratto dalla rubrica culturale Settimo giorno (1974), Gian Carlo Menotti, in pochissime battute, spiega una parte della “filosofia” di cui si nutre il Festival dei Due Mondi di Spoleto: un approccio inedito alla programmazione, che affianca e alterna tradizione e innovazione.
L’edizione del 1974, per esempio, presenta il melodramma Lulu di Alban Berg, ma, anche Manon Lescaut di Giacomo Puccini. E ricorda come il Festival degli esordi avesse fatto scandalo per aver programmato Boheme in una fase in cui Puccini era bandito dalle kermesse operistiche perché considerato troppo "nazional popolare" e all'antitesi con l'avanguardia allora imperante.
L’edizione del 1974, per esempio, presenta il melodramma Lulu di Alban Berg, ma, anche Manon Lescaut di Giacomo Puccini. E ricorda come il Festival degli esordi avesse fatto scandalo per aver programmato Boheme in una fase in cui Puccini era bandito dalle kermesse operistiche perché considerato troppo "nazional popolare" e all'antitesi con l'avanguardia allora imperante.
La ‘Lulu’ è stata una scelta giusta, che mi ha insegnato molte cose. Soprattutto, che il pubblico può accettare anche un’opera difficile come 'Lulu', se gli è stato presentato uno spettacolo ben dato
Gian Carlo Menotti