Francesco Tristano: il mio Bach quotidiano
Intervista al pianista e compositore
In questa intervista per Rai Cultura, Francesco Tristano parla dell’emozione di suonare a Spoleto.
Per Francesco Tristano la formazione musicale a New York è stata fondamentale. Non solo per gli insegnamenti ricevuti alla Juilliard School, ma per l’atmosfera culturale che si respirava in città, le possibilità di fare incontri decisivi, di ascoltare in anteprima assoluta le proposte più innovative.A New York, quando studiavo, avevo tanti amici che suonavano sempre a Spoleto. Ogni estate facevano un viaggio in Italia. Erano americani che mi raccontavano dell’Umbria. Ho capito che il Festival era importantissimo, quindi sono contento di esserci oggi
Francesco Tristano
Interprete bachiano, a Spoleto Francesco Tristano ha presentato un lavoro sperimentale che alle musiche del grande compositore unisce l’elettronica.Gli anni a New York sono stati i più belli della mia vita. Ci sono arrivato quando avevo appena diciassette anni e mi sono aperto a tutte le musiche. […] A New York c’era tutto: la musica elettronica, una grande scena di musica sperimentale, soprattutto, downtown, East Village. Passavamo le serate lì, a capire chi suonava, che cosa faceva… Quei cinque anni a New York hanno lasciato una firma su di me. Non sarei la stessa persona senza quei cinque anni
Francesco Tristano
Quello che facciamo noi con i New Bach Players è dare un contesto alla musica barocca e metterla in un discorso contemporaneo. Bach è davvero un compositore che mi accompagna ogni giorno
Francesco Tristano