Il corno inglese
Anima malinconica
Il corno inglese è uno strumento a fiato ad ancia doppia e appartiene alla famiglia dei legni. Si tratta, in realtà, di un oboe più grande, contralto, e la sua maggiore diffusione ebbe inizio nella prima metà del Settecento. Emette un caratteristico suono pastorale, molto malinconico. Rossini, nell'ouverture del Guglielmo Tell, fu tra i primi a valorizzarlo. Poi, Donizetti, Berlioz, Wagner nel Tristano e Isotta, Dvořák nella sinfonia Dal nuovo mondo, Ravel, Stravinsky, Sostakovich, Honegger, Copland.
Il nome dello strumento deriva, molto probabilmente, da un errore di traduzione. La sua forma originaria presentava, infatti, un angolo al centro della canna, dunque, “corno angolato”; in francese, corne d'angle o cor anglé, successivamente tradotto erroneamente "inglese". Un'altra ipotesi ne fa derivare il nome dalla traduzione erronea di corno angelico, dato che lunghi strumenti a fiato erano spesso rappresentati in bocca ad Angeli musicisti nelle sacre raffigurazioni. In tedesco “angelico” si dice engelisch, da cui la confusione con “inglese”.
In questo episodio della serie Strumenti, Teresa Vicentini, corno inglese dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, racconta lo strumento a partire dal momento in cui decise di “adottarlo” come il proprio strumento d’elezione. Poi, ne descrive la morfologia, il timbro, le possibilità espressive, il repertorio (compositori e opere), che maggiormente ne valorizzano le peculiarità, sia da solista, sia in ensemble. Brevi esibizioni live e materiali di archivio intervallano e accompagnano la narrazione.
Il nome dello strumento deriva, molto probabilmente, da un errore di traduzione. La sua forma originaria presentava, infatti, un angolo al centro della canna, dunque, “corno angolato”; in francese, corne d'angle o cor anglé, successivamente tradotto erroneamente "inglese". Un'altra ipotesi ne fa derivare il nome dalla traduzione erronea di corno angelico, dato che lunghi strumenti a fiato erano spesso rappresentati in bocca ad Angeli musicisti nelle sacre raffigurazioni. In tedesco “angelico” si dice engelisch, da cui la confusione con “inglese”.
In questo episodio della serie Strumenti, Teresa Vicentini, corno inglese dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, racconta lo strumento a partire dal momento in cui decise di “adottarlo” come il proprio strumento d’elezione. Poi, ne descrive la morfologia, il timbro, le possibilità espressive, il repertorio (compositori e opere), che maggiormente ne valorizzano le peculiarità, sia da solista, sia in ensemble. Brevi esibizioni live e materiali di archivio intervallano e accompagnano la narrazione.
Teresa Vicentini si è diplomata al Conservatorio “Claudio Monteverdi” di Bolzano e ha frequentato il corso di perfezionamento presso la Scuola di Musica di Fiesole. Nel 1985 ha vinto il concorso di secondo oboe e corno inglese nell’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino e dal 1994 ricopre il ruolo di corno inglese nella stessa compagine. Ha collaborato con diverse istituzioni orchestrali e ha suonato nelle più grandi sale da concerto con i migliori direttori del mondo. Fa parte di diversi gruppi da camera, alcuni dei quali premiati in concorsi internazionali.Dopo tanti anni che uno suona uno strumento così, praticamente diventa una parte di te. Per me è un prolungamento del mio corpo, che mi permette di esprimermi in modo diverso
Teresa Vicentini